A 5 giorni dai fatti di Gaza è gelo fra Comunità ebraica e Pd. Un gelo che non sarà semplice da superare, neanche con gli imminenti prevedibili incontri chiarificatori.
Nella Comunità serpeggia delusione e irritazione per le prese di posizione dei Dem milanesi, che nella valutazione dell'accaduto sono apparsi sorprendentemente sbilanciati e unilaterali, in stile «vecchia sinistra». E pensare che su questo fronte il Pd pareva cambiato davvero (rispetto al Pci), tanto che il suo servizio d'ordine da qualche anno meritoriamente consente alla Brigata ebraica di sfilare al corteo del 25 aprile in tutta serenità, al riparo dall'aggressione degli estremisti.
Ora il Pd sembra riportare indietro le lancette dell'orologio. La deputata Lia Quartapelle, ex capogruppo in commissione Esteri, considerata «amica» anche come artefice della medaglia d'oro alla Brigata ebraica, ha definito «oltraggiosa» l'apertura della nuova ambasciata Usa. È la stessa Quartapelle che aveva intitolato un suo saggio da esperta «Siamo tutti fratelli musulmani». Il gruppo comunale del Pd, invece, ha licenziato un comunicato che individua nella «irresponsabile decisione di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme» la «causa di nuove gravi tensioni».
La Comunità si è vista costretta a rispondere, manifestando «grande rammarico» per il fatto che le preoccupazioni del Pd si fossero tradotte «con la sola condanna di Israele per avere difeso il confine», mentre mancava analoga condanna nei confronti di Hamas (che di quei «Fratelli» è la sezione palestinese).
Impossibile non notare che la linea del gruppo Pd (in buona in mano alla sinistra interna) fosse quasi sovrapponibile a quella di Sumaya Abdel Quader, la consigliera musulmana che l'anno scorso ha preso parte a un'iniziativa del Bds Lombardia, sigla che promuove il boicottaggio di Israele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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