Il genio creativo di Goude tra moda, design e arte

A Palazzo Giureconsulti, foto, installazioni e disegni dell'«image maker» che ha inventato le icone di Chanel

Francesca Amè

La mostra più sorprendente tra quelle da poco inaugurate in città è al primo piano di Palazzo Giureconsulti. Non fermatevi alla prima impressione: il logo Chanel in bella vista e l'anticamera che pare confezionata per una sfilata di moda. In Goude we trust! Una mostra di Jean-Paul Goude (fino al 31 dicembre) è un'esplosione di bellezza, creatività e visione adatta a tutti, non solo per ai fashion-addicted. Goude, oggi quasi ottantenne, è infatti artista, fotografo, regista, illustratore, designer, coreografo. Image-maker, lo chiamano: di fatto, è un rinascimentale contemporaneo da sempre capace, con le sue intuizioni, di plasmare l'immaginario visivo collettivo. Lo ha fatto, negli anni Settanta, quando nella Grande Mela dirigeva con classe francese l'Esquire, Bibbia dell'eleganza maschile mondiale, e persino quando ha assunto incarichi ufficiali come la coreografia della parata del bicentenario della Rivoluzione Francese del 1989. Spirito libero, per un quarto di secolo si è legato alla maison Chanel con cui ha ideato alcune delle campagne pubblicitarie più iconiche di sempre. Una se avete più di trent'anni- ve la ricorderete di certo: Égoïste, una mini-opera filmica, con modelle che si affacciavano, urlando, da un hotel di Rio de Janeiro, e con un uomo che lottava contro la sua ombra. Un cult, impossibile da derubricare a pubblicità. È piuttosto opera d'arte e del pensiero come tutti i suoi lavori: dall'Allegoria Mobile e Luminosa che ci accoglie all'ingresso ai disegni degli anni Sessanta e Ottanta della prima galleria. Qui troviamo i lavori più significativi realizzati per Chanel: dal film Égoïste all'indimenticabile Coco dei primi anni '90, con una meravigliosa Vanessa Paradis nella parte dell'uccellino in gabbia. L'ultima campagna per Chanel numero 5 vede invece Lily-Rose Deep, figlia di Vanessa Paradis, quale musa. Nulla è lasciato al caso: la mostra accosta agli scatti schizzi e disegni perché ogni campagna pubblicitaria è un' opera omnia in cui fotografia, arte contemporanea, video e design si prendono per mano. Diventa persino performance, come ci ricorda la modella-attrice che si muove con eleganza nelle sale. All'inimitabile mademoiselle Coco è riservata una saletta a parte dove un' olografia della stilista fluttua in un flacone dell'iconico Chanel numero 5 mentre racconta la sua battaglia per una moda che liberi lo spirito delle donne, esaltandone il fascino e l'indipendenza. Appena fuori, un totem colorato (All singing, all dancing) svela la passione per la danza di Goude che in questa recente opera multimediale armonizza immagini d'epoca, pezzi delle collezioni Chanel e musica. Nelle altre gallerie troviamo un'infilata di foto, schizzi e disegni e sculture luminose già esposte anche al Centre Pompidou di Parigi: riconosciamo volti noti come le cantanti Rihanna, Lady Gaga Björk ma su tutte svetta Grace Jones, modella-performer che Goude trasformò in icona.

In uno scatto ci osserva come una pantera, in un altro ci fissa enigmatica, in vari disegni è scomposta come un quadro cubista, in altri ancora pare un automa, emblema di una creatività moderna, il cui spirito indomito può trovare, giusto il tempo di uno scatto, il perfetto equilibrio.

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