E alla fine anche Oscar Giannino è stato costretto al suo outing politico. In attesa di rivelare dove acquisti giacche e gilet, il talentuoso giornalista ha rivelato quello che in molti già sospettavano: e cioè che la sua vera missione assomigli molto a quella dell'alchimista che voleva mutare il piombo in oro. Lui, invece, cercherà di trasformare i moderati di centrodestra in supporter di Umberto Ambrosoli. L'avvocato di animo liberale e addirittura monarchico che le sinistre (al plurale) vogliono usare come testa d'ariete per dar l'assalto a una Regione che sfugge da 18 anni. E Giannino in un'intervista a Repubblica si è dichiarato ponto «a dare un sostegno».
Un andazzo che ultimamente va di moda, quello di illustri candidati sedotti e poi abbandonati sull'altare del voto utile. Perché il centrosinistra che ha dato un po' troppo presto dato per scontata una facile vittoria in Lombardia, ora si scontra con la dura realtà dei sondaggi che vedono in vantaggio Roberto Maroni. E allora è scattata la distinzione vetero leninista tra i voto buoni dati ad Ambrosoli e quelli cattivi destinati a Lega e Pdl. Ne sa qualcosa Gabriele Albertini che dopo essere stato imbarcato nell'avventura, è stato già scaricato dai compagni di viaggio montiani, come Ilaria Borletti Buitoni e Savino Pezzotta, in nome del soccorso rosso da dare ad Ambrosoli. Giannino non arriva a tanto. «Non sono nelle condizioni - spiega - di chiedere di sostenere Ambrosoli e di non votare per il nostro candidato», alle regionali il bocconiano Carlo Maria Pinardi. Ma «il miglior aiuto che possiamo dare a una coalizione di Ambrosoli è avere quanti più consiglieri regionali possibile, in modo da permettere alla Regione di fare passi avanti, ad esempio sulla sanità». Un compito non facile, dato che quella lombarda è unanimemente riconosciuta essere la migliore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.