Il sindaco Sala? «Per me, come dicono a Milano... l'è 'n poo tròpp comandina». E alla fine anche un uomo così paziente e rispettoso del galateo istituzionale come quel Giobbe del governatore Attilio Fontana, s'è lasciato andare, cercando di mettere un punto e a capo, con ironia e vernacolo, a quella lunga serie di punzecchiature che sta contrapponendo Comune e Regione.
Sarà la pandemia che molla la presa e riporta a galla dissapori sopiti con buon senso durante l'emergenza, ma anche l'avvicinarsi delle prossime campagne elettorali (nazionali e regionali), ma l'aria tra i Palazzi si fa frizzantina. L'ultima lite è su un grande classico come la rivalità sulla gestione delle case popolari tra Aler ed Mm che, mentre promettono collaborazione, passano il tempo a scambiarsi mazzate. E ora c'è da chiedersi come prenderà Sala l'essere marchiato «cumandina», proprio come le donne incaricate di stare addosso alle mondine nelle risaie.
Una risposta all'aver definito «fallimentare» la gestione Aler. Non solo. «Sono io - ha postato ieri sui social mettendo ben in evidenza il pronome personalissimo io - che sui fondi del Pnrr sto battagliando affinché ci sia una corretta distribuzione sul territorio nazionale e i criteri di ripartizione siano il più trasparenti possibile». «Confermo - la replica di Fontana -, è nervoso. Anzi, molto nervoso.
Lo evidenziano i toni perentori con cui continua ad alimentare una polemica, discriminatoria verso Comuni che non siano Milano e sulla quale mi sono già espresso in termini pacati e costruttivi». E lui nel frattempo ha fatto sapere che «non sta a me contestare la decisione della Consulta, sta a me dire come la penso: l'eutanasia va legalizzata». Così va, alla prossima.
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