Un mondo di matti o almeno di strani, dove c'è gente che paga per morire di paura. E dove l'evento che doveva tenersi, ma non si è tenuto a causa del bliz in grande stile della Procura della Repubblica, veniva presentato così: «Si tratta di una esperienza estrema: ciò implica la disponibilità del partecipante a vivere scene particolarmente intense che per alcuni potrebbero risultare sgradevoli o terrorizzanti». Per questo l'evento era precluso a «minori di 18 anni, deboli di cuore e donne in gravidanza».
E invece «Dentro l'abisso» non si è fatto, né per maggiorenni né per minorenni. N andrà in scena (salvo contrordini) la replica in grande stile prevista per sabato prossimo. Perché ci ha messo gli occhi addosso il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e ha scoperto che il palazzo scelto per l'evento era un vecchio stabile privo di qualunque agibilità e sistemi di sicurezza, tanto più necessari viste le ore «estreme» che erano destinate ad averlo come location.
A ospitare centinaia di amanti del brivido provenienti da tutta la Lombardia («Oltre l'abisso» era già tutto esaurito sia per sabato scorso che per il prossimo) doveva essere una palazzina da tempo in stato di abbandono in via Medici del Vascello, alle soglie di Rogoredo, di proprietà dell'Enpam, l'ente previdenziale dei medici (che ieri in consiglio comunale viene invitato dal pd Alessandro Giungi a rendere conto di «palazzi abbandonati per anni, la misura è colma»). La locandina che da tempo girava in rete annunciava tremarelle a non finire: «Si è aperto un varco in questo mondo che si affaccia sull'abisso, il regno delle tenebre. Restate uniti e seguiteci in questa notte di terrore, siamo sicuri che lascerete un frammento di voi stessi dentro l'abisso».
Il programma annunciava 6.500 metri quadri da esplorare, 150 stanze in cui perdersi, venticinque attori-zombie pronti a dare la caccia ai malcapitati. E tutto sarebbe probabilmente andato liscio se uno degli acquirenti non avesse mandato una lettera anonima. Così sabato sera, quando i partecipanti erano già tutti sul luogo, una quindicina di poliziotti e vigili del fuoco in borghese si sono uniti alla comitiva e appena le porte si sono chiuse si sono disvelati bloccando tutto. Hanno identificato e perquisito i presenti, compresi gli zombie. Secondo quanto si è appreso ieri in Procura, i due piani sarebbero stati privi di energia elettrica, le uscite di sicurezza erano inagibili e non c'erano telecamere di controllo. Cosa grave perché anche se il programma garantiva che non si sarebbero svolte attività «illegali o pericolose», trattandosi di un evento «estremo» dei malori erano sempre possibili.
Ma Dario Balzano, titolare di The Gate, non ci sta a vedere criminalizzato un evento forse bislacco ma innocuo.
Giura che «c'erano sei piani di evacuazione, quattordici estintori, una torcia per ogni partecipante e le porte erano tutte aperte. E abbiamo un regolare contratto con la società che ha in affitto il palazzo». E spera che i sigilli vengano tolti e sabato prossimo si possa allegramente morire di paura nel palazzo abbandonato.
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