Gira per la città un’Ape bistrot che vende ostriche e champagne

Gira per la città un’Ape bistrot che vende ostriche e champagne

(...)questo vecchio modello. L’ha ristrutturato in tutte le sue parti, dal motore alla corrozzeria. Poi, il lampo di genio: «Un’Ape all’ostrica!» racconta Andrea Buccoliero al banco.
Oltre al prezioso rosè, si può centellinare anche un Philipponnat o un Pomery, dieci euro alla flute, mentre Andrea apre i gusci che profumano d’oceano. L’«Ape Bistrot» gira Milano da qualche tempo. E’ stata in viale Montenero, in porta Romana, in piazzale Lima. Ieri sera è approdata in Buenos Aires. Ferme, in attesa che vengano sgusciati i doni del mare, due coppie straniere, ma anche una signora milanese col cagnolino che aspettando l’ostrica apprezza l’olivetta. «La sera il pasteggio è «in» - continua Buccoliero - ma il pranzo è più easy. Panini, tramezzini, bocconcini, stuzzichini, salatini. La clientela è giovane, perché le cifre del mezzogiorno sono meno impegnative».
Christian Taormina ha investito parecchio sul bistrot piccolo come un insetto e altrettanto girovago, ma il gradimento si alza giorno dopo giorno. «Fino ad ora è stato un successo. Ai milanesi piace la sensazione di gustare questa leccornia all’aria aperta e senza sedersi a tavoli impegnativi». Un po’ di Francia, un po’ di Sicilia, ma tanta meneghinità, concreta e di classe, su una tavola particolare dove, se dovessi soddisfare del tutto il tuo desiderio, rischi di lasciarci la cifra di un desco in un grande ristorante. Perché le ostriche, si sa, sono come le ciligie. Una tira l’altra. Poi con le bollicine...
E’ una cenetta in piedi, ma alla faccia della cenetta, se eccedi. E l’acqua? «Abbiamo la naturale e la gasata. Ma con un banco del genere a chi chiede l’acqua un bicchiere lo regaliamo». Charmant, l’«Ape Bistrot» non ha la popolarità delle Api siciliane con la frutta, né la popolosità dei banchi di ostriche che a Parigi si protraggono sulla strada con l’aspetto di un mercato. E’ un ristorantino in piena regola nella sua vernice bordeax tirata a lucido. E Andrea infatti è in abito scuro, camicia bianca e papillon.


Per gli appassionati c’è l’asporto. Sacchetto, una palettata di cubetti di ghiaccio, fettina di limone e ti porti a casa il miglior bene dell’oceano. Ammesso che si sappia fare una cosa: aprirlo! L’ostrica non è facile a cedere.

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