Coronavirus

Giro di vite dei pm sulle violazioni

La Procura: a chi si sposta senza reale necessità applicheremo pene più severe

Giro di vite dei pm sulle violazioni

Un giro di vite giudiziario, voluto dal procuratore Francesco Greco. Fin dai primi giorni dei controlli e delle sanzioni per chi non rispetta i decreti anti contagio sono venuti al pettine alcuni nodi legati al tipo di reato contestato e alle pene previste a carico delle persone che vengono fermate dalle forze dell'ordine e vengono denunciate per non avere una reale necessità che li porta fuori casa. Ora la Procura di Milano valuta provvedimenti più severi.

Per l'emergenza Coronavirus infatti la Procura intende applicare ai denunciati, al posto dell'articolo 650 del Codice penale, l'articolo 260 del Testo unico delle leggi sanitarie del 1934 che punisce chi non osserva un ordine «legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva». È una vera stretta, in quanto questo reato prevede come pena l'arresto, fino a sei mesi, e congiuntamente un'ammenda fino a 400 euro. Il 650, «Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità», al contrario prevede arresto (fino a 3 mesi) o sanzione (fino a 206 euro), in alternativa fra loro. Se quindi le punizioni sembrano di per sé non troppo diverse, dal punto di vista procedurale c'è una grossa differenza nell'applicazione della condanna inflitta. Differenza che deriva dall'avere pena congiunta da una parte e pena alternativa dall'altra. Nel caso del 650 una volta che alla fine del procedimento gli viene notificato il decreto penale di condanna, il denunciato può scegliere di pagare e di veder macchiata il proprio casellario giudiziale. Oppure può presentare opposizione e chiedere che gli venga concessa l'oblazione. Di pagare cioè una somma, nello specifico poco più di 100 euro, e di ottenere anche l'estinzione del reato. Con l'articolo 260 delle leggi sanitarie invece l'oblazione non è possibile. In Procura stanno arrivando le centinaia di denunce compilate dalle forze dell'ordine. Della raccolta e dello smistamento si occupano l'Ufficio Portale, coordinato dal pm Giancarla Serafini, e il dipartimento Salute e ambiente guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano.

Secondo il report quotidiano della Prefettura, nella giornata di sabato sono stati controllati in città 12.056 tra persone ed esercizi commerciali. Le forze dell'ordine hanno fermato e chiesto la motivazione per lo spostamento e l'autocertificazione a 7.246 persone, di cui 431 sono state denunciate per inosservanza del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dell'8 marzo sulle misure anti contagio. Altri due cittadini sono stati denunciati per falsa attestazione. Per quanto riguarda invece i negozi, ne sono stati controllati 4.810.

Due titolari sono stati denunciati e altri due sono stati multati.

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