Tra Goga e la moglie di Passera è una gara di eleganza nel foyer

Tra Goga e la moglie di Passera è una gara di eleganza nel foyer

Arriva per ultima, come le dive più attese. Ma se alle feste vip il ritardo fa chic, alla prima della Scala, con l'opera già cominciata, vale le porte di platea e palchetti chiuse. Splendida, Goga Ashkenazi, l'ereditiera kazaka ormai di casa a Milano, si presenta al Piermarini in bianco Vionnet («come la neve», dice lei), sottobraccio a Lapo Elkann, in smoking color carta da zucchero.
Lady Goga si contende il titolo della più bella del foyer con le altre new entry della Scala. Prima fra tutte la giovanissima Tea Falco, musa ispiratrice di Bernardo Bertolucci. Arrivata a bordo di una Lancia Augusta, l'attrice sfoggia un copricapo dorato decorato con un uccello del paradiso, disegnato per l'occasione dal suo accompagnatore, l'indonesiano Alston Stephanus. Elegantissima, ispirata a Grace Kelly, anche l'attrice Gaia Bermani Amaral, vestita da Antonio Frana. Evelina Christillin, moglie di Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom e Generali, sfoggia un Aspesi e una collana etnica «comprata in un mercatino equo solidale». In Dolce e Gabbana la modella Marpessa, che non si presenta alla Scala da 12 anni.
Anche le star di casa nostra si fanno valere per bellezza ed eleganza. Tradizionale e sempre di gran classe Giovanna Salza, moglie del ministro Corrado Passera, che anche quest'anno sceglie di vestire di blu, con un abito di Sarli. Mise di pizzo e velluto nero, sua creazione, per Valeria Marini che fa le prove di strascico in vista del matrimonio a maggio. Quasi a compensare la mancata esecuzione dell'Inno di Mameli all'inizio dell'opera, in tante sfoggiano abiti rossi, bianchi e verdi. Ma, ahimé, in parecchie non si rendono conto della gaffe: il verde, per i teatri austriaci e tedeschi, è l'equivalente del nostro viola, un affronto inconsapevole all'opera wagneriana. Così è per Marta Brivio Sforza, in verde smeraldo, visone compreso, firmata Curiel, e per Daniela Javarone, che per il suo abito champagne e verde ha preso ispirazione dalla «Barbie magia delle feste» per far contenta la nipotina.
Altra scelta «sbagliata», secondo lo stilista Lorenzo Riva, è il rosso: «Gli abiti si confondono con i drappeggi del teatro». Non importa, non c'è regola per il look scaligero. E il rosso compare nella mise del presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro («Ho scelto un abbigliamento alla Ortrude» scherza lei), nella sciarpa di Chicco Testa («Avevo solo questa»), nel cappotto parigino di Ilaria, moglie di Giorgio Forattini («Ci vuole un po' colore, no? Porta energia»), nel look «wagneriano» di Marinella Di Capua, accompagnata da Renato Balestra. L'ex étoile Carla Fracci si presenta come uno splendido cigno bianco, in omaggio al Lohengrin, di cui apprezza «la magia e la bellezza». In nero Bottega Veneta è invece Gabriella Magnoni Dompé ma, precisa lei, «gli inserti dell'abito non sono di pelle, bensì di neoprene, realizzato da una cooperativa che ha favorito il rientro al lavoro di 30 dipendenti».

Lella Curiel sceglie un abito color ruggine, abbellito da una spilla a forma di aquila reale, in omaggio alle origini austriache della sua famiglia. Avvolta da una cappa di paillettes dorate è invece Marta Marzotto che tiene a precisare: «L'abito che ho sotto l'ho pagato solo 35 euro».

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