Cronaca locale

Da Gorbaciov a Sinatra per il vigile «Falco 1» 38 anni sempre in sella

Greco ha scalato la classifica dei motociclisti E adesso è candidato all'Ambrogino d'oro

Chiara Campo

In trentotto anni nel Corpo della polizia municipale ne ha viste tante, ma gliene sono rimaste in testa due specialmente. Vittorio Greco, in arte «Falco 1», era in sella (come sempre) alla sua motocicletta con la divisa da vigile quando nel 1989 arrivò Michail Gorbaciov a Milano. «Un sistema di sicurezza incredibile - racconta - lo abbiamo agganciato dove finisce l'autostrada dei Laghi e tutto il percorso da lì a piazza Duomo era transennato, un piano in grande stile. Ricordo che la settimana precedente gli agenti del Kgp erano venuti a visionare personalmente il percorso e a fissare i dettagli». E in effetti ogni mossa dell'ex presidente sovietico sul suolo milanese fu sorvegliata da un immenso spiegamento di forze, 1.200 tra carabinieri, agenti, vigili urbani. E Greco era entrato da un paio d'anni nella squadra dei «Falchi» quando arrivò un altro ospite eccellente. Il 18 settembre del 1991 la sua moto era in testa al corteo che scortava Frank Sinatra, «The Voice», dall'aeroporto di Malpensa all'hotel Principe di Savoia.

Ci ha messo circa vent'anni a scalare la classifica. Greco, 62 anni, è diventato vigile nel '78 ed è entrato nel nucleo dei motociclisti, gli agenti in contatto perenne con il reparto radiomobile che li invia rapidamente sui luoghi di emergenza, nel 1987. Era «Falco 42». Ogni volta che un collega andava in pensione, chiedeva trasferimento, rinunciava alla strada per un posto in ufficio, scalava posizioni. E da una decina d'anni è «Falco 1». Ancora per poco, il 31 dicembre andrà in pensione dopo 38 anni di onorato servizio e cederà il posto. La capogruppo della lista civica del sindaco «Noi, Milano», Elisabetta Strada, lo ha candidato a ricevere un'Amnrogino d'oro il prossimo 7 dicembre. «Siamo in tanti, chissà» fa il modesto Greco. Tra le motivazioni, si dice che è un ghisa che ha sempre rinunciato ad incarichi in ufficio per prestare servizio in strada. Sarà vero? «Eccome, di proposte me ne hanno fatte tante ma ho sempre detto di no - garantisce -, mi trovo meglio a contatto con la gente». E sulla sua Norge 1200 Guzzi, la moto di servizio («ma mi muovo in sella anche nel privato, è una passione e una comodità, una scelta di vita»). Anche se il mestiere del ghisa motociclista è tra i più tosti. Le scorte per fluidificare il traffico quando arrivano in città politici internazionali, star o squadre di calcio insomma non sono certo la norma. La regola per i Falchi è invece essere spedito velocemente sul posto dopo incidenti mortali o gravissimi, per bloccare il traafico, agevolare il passaggio delle ambulanze e altri mezzi di emergenza. Tra i servizi più frequenti c'è l'assistenza ai medici che devono praticare un trattamento sanitario obbligatorio (il Tso) a persone con problemi psichiatrici che (quasi sempre) rifiutano di farsi ricoverare, «In quei casi non sai mai che situazione trovi, e rischi molto - ammette Greco -. Ricordo una volta che siamo entrati con il montascale dei vigili del fuoco a casa di una donna di 77 anni, ci ha puntato contro il coltello». Altre volte usano le mani o minacciano con le forbici.

E ultimamente, la routine del venerdì e sabato notte «sono gli alcoltest o gli esami sull'uso di stupefacenti agli autori di incidenti sulle strade».

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