Il parco più grande d’Europa, le vie d’acqua, una nuova sede per la Rai a Milano, le linee 4 e 5 della metropolitana. Dopo il via libera del premier Silvio Berlusconi al pranzo di sabato con il sindaco e commissario del governo per l’Expo Letizia Moratti, ieri al Pirellone c’era una bella fetta di governo. Pronta ad assicurare che i soldi per opere e infrastrutture ci sono. E che, semmai, andranno accelerati i tempi di realizzazione. Col Tavolo Lombardia è partita una settimana decisiva che prosegue oggi con la riunione a Palazzo Reale per preparare l’assemblea dei soci (Regione, Comune, Provincia, Camera di commercio e Tesoro) in programma per giovedì con in agenda il Dossier di registrazione da inviare al Bie. Ultimo atto ufficiale prima della definitiva assegnazione a Milano della manifestazione del 2015 e che sarà accompagnato dalla lettera controfirmata per il governo dal premier Berlusconi. Un dossier illustrato dall’ad di Expo Lucio Stanca, davanti ai ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini già al lavoro dopo appena una settimana dal parto. Un documento di 552 pagine e 10 capitoli. «I contatti preliminari con gli Stati - spiega Stanca - mostrano grande interesse. Per la prima volta il sito stesso è un’esposizione del tema. Con una monumentalità paesaggistica e con una concezione diversa di Expo in cui contenitore e contenuti non sono distanti». Rimane, invece, ancora da definire il tema delle aree su cui continuano le trattative per l’acquisto. «È responsabilità di tutti - le parole di Formigoni - dimostrarsi all’altezza di questa iniziativa straordinaria». Un invito ad abbassare il tono delle polemiche e a mettersi immediatamente al lavoro, pronti al «cambio di passo», visto che siamo di fronte a un «momento storico». Il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli assicura che il governo ha garantito il 95 per cento delle risorse per le nuove infrastrutture. «In questi due anni - risponde ai critici - abbiamo lavorato alle procedure propedeutiche e oggi siamo in condizione di poter aprire i cantieri anche delle opere non ancora partite». L’esempio sono i 90 milioni che il governo ha stanziato per la linea Rho-Parabiago. «I tempi sono stretti - aggiunge Castelli - ma ce la possiamo ancora fare: questa primavera sarà caratterizzata dall’apertura di quei cantieri ancora non partiti». Per le nuove linee della metropolitana, la M4 e la M5, «dobbiamo partire entro i prossimi mesi. Cosa che comunque possiamo fare». In particolare per i cantieri «prima bisogna fare le opere propedeutiche, gli interventi sui sottoservizi, ma credo che sicuramente entro l’anno partiranno». Altra «eredità» di Expo, forse la più significativa promette la Moratti, sarà un parco che dalla Darsena arriverà fino a Pero, dove sorgeranno i padiglioni. «Sarà il più grande d’Europa - spiega il sindaco - 800 ettari tra verde e vie d’acqua che, come ha suggerito Stanca, sarà chiamato il parco Expo».
Dei 110 ettari del sito espositivo, il 53 per cento sarà destinato a verde e al termine dell’evento ospiterà il centro per lo sviluppo sostenibile. «Questo sarà il simbolo non monumentale dell’Expo di Milano». Parco e metropolitane. Ma anche la borsa merci italiana telematica internazionalizzata e il progetto di recupero del sistema delle cascine milanesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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