Grossisti cinesi all'Ortomercato Parisi stronca la proposta Pd «

La priorità dei residenti che si riuniscono intorno al comitato ViviSarpi è chiarissima: «Troppo ingrosso». Lo ha dichiarato l'85,56% degli abitanti che gravitano intorno alla Chinatown milanese rispondendo ad un sondaggio sulla vita nel quartiere. I risultati insieme al dossier che fotografa le opportunità di sviluppo e le criticità della zona sono stati consegnati a mano ieri dal presidente del comitato Pirfranco Lionetto al candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi durante un sopralluogo ieri in via Sarpi. Una settimana fa ci era stato lo sfidante del Pd Beppe Sala, lanciando l'idea di trasferire i grossisti all'Ortomercato e incassando subito proteste. Parisi ha stoppato l'ipotesi: «Alle soluzioni dirigiste noi non ci caschiamo. Dire di trasferire i grossisti all'Ortomercato non ha proprio senso. È un'area pubblica e serve una gara pubblica, non si può disporre dei beni dei cittadini a piacere, spostando lì magari chi sta praticando un commercio in maniera illegale». Assicura che da sindaco intende cambiare decisamente la situazione - avviso di sfratto all'ingrosso - ma con controlli più serrati che puniscano chi sta usando gli spazi in affitto come piattaforme logistiche non autorizzate e intavolando con la comunità un piano di trasloco». Ma «sono privati e devono trovare altri spazi privati che sono certo saranno più convenienti anche per loro». Fare «di un quartiere pregiato come questo una piattaforma logistica accentua fratture sociali che non vogliamo - ribadisce -. E se facciamo rispettare le norme anche i cinesi onesti sarà anche nel loro interesse, aumenterà la loro reputazione e saranno meglio integrati». Peraltro, si chiama Chinatown ma «solo il 5/6 per cento dei residenti è di origine cinese» gli riferisce il comitato. «Non è nelle nostre tradizioni» e non autorizzerebbe da sindaco nemmeno i portali con il Dragone alle due estremità di via Sarpi che l'ex assessore al Commercio Franco D'Alfonso aveva provato a far digerire ai residenti prima di Expo, un progetto sfumato per la rivolta anche di una parte del centrosinistra.

Il quartere boccia la Ztl Merci introdotta dalla giunta Pisapia, «si sono create 6 piattaforme abusive di carico-scarico fuori dalle telecamere». Tra i problemi sollevati da un gruppo di mamme, il rischio di riapertura dopo 10 anni di una discoteca in via Canonica.

ChiCa

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