Guerra al «casinò» in corso Vercelli

Guerra al «casinò» in corso Vercelli

Il tam tam è partito dal condominio. Ma poi si è allargato di via in via coinvolgendo la parrocchia di piazza Wagner, le scuole della zona, insegnanti, mamme, studenti e genitori. Tutti contro l'apertura della sala giochi in corso Vercelli al numero 51, in quei locali dove un tempo - neanche troppo lontano - c'era Prénatal. Oggi l'appuntamento è proprio lì, alle 11.15 (fino alle 12.30) con uno «Slot mob», protesta sostenuta anche dalla campagna «Mettiamoci in gioco», oltre che dal consiglio di zona 7. Nel quartiere sono infatti già state raccolte (e inviate) circa 1800 firme.
Dal negozio di abbigliamento per bambini a una sala di gioco d'azzardo ce ne corre. Ed è per questo che il condominio interessato ha avviato la battaglia contro l'apertura. Una lotta cominciata nel 2011 e ancora in corso. I 24 condomini si sono visti addirittura citare per danni dalla società in questione: chiedono un milione di euro. A mettere un punto fermo per ora sulla vicenda ci ha pensato il tribunale che ha dato ragione ai condomini vietando i lavori nelle parti comuni e spiegando che non può essere aperta un'attività che possa turbare la tranquillità e il decoro del condominio. «Il 29 ottobre - spiegano quelli che dovrebbero diventare i vicini di casa della sala da gioco - c'è stata la causa di merito. Vediamo che succede... cercano di portare la gente allo sfinimento». Dicono che è una provocazione continua, nella quale sono costretti a difendersi, rimettendoci non solo tempo e fatica ma anche denaro. Si sono anche dovuti persino preoccupare di informare la questura, comunicando loro quanto aveva stabilito il tribunale per fermare il rilascio della licenza che nel frattempo era stato portato avanti. Intanto però i lavori all'interno dello stabile per la realizzazione della sala giochi vanno avanti. Si tratta di un ambiente di 800 metri quadri, suddiviso su tre piani tra seminterrato piano terra e primo piano.
Ora con la legge regionale approvata il 15 ottobre scorso per aprire una sala gioco ci sarà qualche ostacolo in più da superare. Anche i Comuni infatti possono dire la loro, mentre fino ad ora era sufficiente presentare la fedina penale pulita e l'agibilità dei locali. E infatti come spiegano dal coordinamento lombardo della campagna «Mettiamoci in gioco» ultimamente c'era stata un'accelerata delle concessioni.
Milano addirittura è la città in cui si è giocato di più in Italia nel 2012 con oltre 5,7 miliardi «giocati». Tra chi dichiara di giocare più di 150 euro a settimana, il 28% sono anziani.

Secondo una ricerca di Eurispes e Telefono azzurro del 2012 tra i bambini sotto gli 11 anni il 15% ha giocato almeno una volta d'azzardo e l'8% ha giocato almeno una volta anche on line. Tra gli adolescenti (12-18 anni) il 25,2% gioca a soldi on line ed il 27% non on line.

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