Due nemici, la sosta su strada (in primis ovviamente quella irregolare) e le seconde auto. Oggi sono circa 110mila le seconde (o più) macchine immatricolate a Milano, ognuna costa in media 7mila euro l'anno tra bolli e mantenimento, «vogliamo offrire ai cittadini delle alternative per spostarsi, dai mezzi pubblici alla bicicletta, con un risparmio di un miliardo di euro l'anno che potrebbero investire su altre spese per la famiglia». E per convincere i milanesi a sbarazzarsene il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato mesi fa dall'aula e su cui ieri si è aperto un confronto pubblico a Palazzo Marino, prevede più car e bike sharing nel prossimo futuro, in periferia verranno messe a disposizione dal 2014 anche bici gialle elettriche per conquistare i più pigri. A Milano si contano 58 auto ogni 100 abitanti, contro le 31 di Londra o le 25 di Parigi. La metà degli spostamenti avviene con mezzo privato, anche se la media dei «viaggi» in città è di 4 chilometri e la metà di questi è inferiore ai 2,5 chilometri. Il Pums è il concentrato dei progetti per il futuro, dal contestato allargamento dell'Area C alle «Zone 30» passando per i fondi che il Comune sta già investendo per realizzare cordoli che impediscano di posteggiare le auto sotto gli alberi (e quindi sopra le radici). Il divieto di sosta in teoria già esiste, ma dai controviali di corso Sempione a tutto l'arco di Melzi d'Eril, tanto per citare, per mancanza di alternative si usano anche quegli spazi. Ma la tolleranza su tutti i fronti rischia di finire, la sosta irregolare è appunto il secondo nemico nel mirino della giunta.
Il posteggio su strada occupa tre milioni di metri quadri di suolo pubblico, «sono sottratti ad altri usi» fa presente Maran. Le auto in sosta irregolare? Sono circa 65mila al giorno. Tra estensione del gratta e sosta, aumenti delle tariffe e il rafforzamento dei controlli già annunciato settimane fa col nuovo piano della sosta, l'obbiettivo di «liberare suolo occupato dalle auto posteggiate» non dovrebbe essere un'impresa. Anche se il sindaco precisa che non è suo compito «educare i cittadini, non posso imporre a tutti di muoversi in bici o con i mezzi, ma solo offrire opportunità per spostarsi in modo alternativo all'auto come il bike e il car sharing». Ma insiste più volte che è sua intenzione «rafforzare il rispetto delle regole da parte di tutti». Su Area C - ieri è montata di nuovo la battaglia sull'allargamento del ticket tra centrodestra e commercianti sul fronte del no e ambientalisti favorevoli - il sindaco non ha fatto dietrofront. Ha ribadito che i risultati «sono andati oltre le aspettative». Non certo nella lotta allo smog, visto che anche nel 2012 si sono registrati 107 sforamenti del pm10 contro i 35 consentiti dalla norma Ue.
L'assessore Maran ha parlato delle future strategie per il traffico commerciale. «Il sistema della logistica merci ha fortissimi spazi di miglioramento - ha detto -. Si possono individuare luoghi ad hoc dove fermare i camion e proseguire la consegna dell'ultimo miglio con mezzi elettrici». Sul tema degli orari, «dobbiamo valutare il fatto che a volte i mezzi viaggiano semivuoti. Serve che gli operatori facciano da supporto e anche Area C, che ha delle regole specifiche e convenienti sul traffico merci, aiuta a porsi il problema e a compattare i carichi». Il Pdl Fabrizio De Pasquale attacca: «Più investimenti e meno piani astratti.
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