Forse non basta un fumetto per dire stop alla mafia. Ma se è vero che la «nona arte» è ancora in grado di parlare dritto al cuore delle giovani generazioni, allora un pezzo di scommessa è già vinto. Dal 21 marzo al 5 maggio, al Museo Wow, avremo modo di scoprire perché.
Allo Spazio Fumetto di viale Campania 12 inaugura infatti, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la mostra-evento MilaNO mafia. Il fumetto racconta la lotta alla mafia organizzata in collaborazione con l'Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli. Anteprima mercoledì 20 alle 11.30 con Ficarra e Picone e, a seguire, la proiezione del corto «Processo a Chinnici» di Marco Maria Correnti.
Giovedì, alle 18.30, presentazione del fumetto «Ragazzi di scorta ed Emanuela Loi», di Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco (edizioni BeccoGiallo, postfazione di Luigi Ciotti). Almeno dagli anni Settanta sono stati molti i fumettisti impegnati, a colpi di matita, nella lotta contro Cosa Nostra, spesso rivolgendosi proprio ai ragazzi: pioniere fu Aldo Di Gennaro, di cui sono esposte splendide tavole originali tratte da una storia pubblicata sul Corriere dei Ragazzi nel 1973.
Scritta da Mino Milani, narra la vicenda di Salvatore Giuliano, il bandito responsabile della strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e di oltre 400 omicidi: legato a doppio filo alla mafia, fu «colonnello» del Movimento per l'indipendenza della Sicilia. L'esposizione, basata sulle mostre itineranti «1, 10, 100 agende rosse... quale democrazia?» e «1, 10, 100 donne e uomini che...», prende avvio da un'introduzione storica sulle origini del fenomeno mafioso, realizzata grazie a materiali della Fondazione Franco Fossati con il contributo dello stesso Di Gennaro e dell'editrice Astorina, e si snoda attraverso tavole originali, albi e volumi. Risultato: un racconto a mosaico su come le nuvole parlanti hanno raccontato personaggi come Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo ucciso nel 1982, i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, caduti in due agguati mafiosi nel 1992, e ancora Peppino Impastato, Mauro Rostagno (uccisi rispettivamente nel 1978 e nell'88) e molte altre vittime, fino alla giornalista Ilaria Alpi, assassinata a Mogadiscio nel 1994 per le sue indagini su armi e rifiuti tossici. L'ultima sezione è tutta per i giovanissimi.
Deliziosa e struggente la «Favola di Palermo», con Paolo Borsellino nelle vesti di un valoroso cavaliere che se la vede con la strega Mafia; delicata e graffiante «L'invasione degli scarafaggi», con una spaventosa epidemia di «mafia» che affligge la cittadina di Castelgallo.
Quest'ultimo libro, insieme a «Peppino impastato, un giullare contro la mafia» (entrambi editi da BeccoGiallo e realizzati dai giovani
autori siciliani Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso), verrà presentato sabato alle 16.30 nell'ambito delle numerose iniziative collaterali. (Orari: martedì-venerdì ore 15-19; sabato e domenica fino alle 20. Ingresso libero).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.