La «guerra» del Policlinico Cesana (Cl): «Me ne vado»

(...)la Fondazione diventi una specie di centrale di potere privatizzata, legata ad esponenti politici vicini a Comunione e liberazione.

Ipotesi, o sospetto, a cui si ribella Cesana, con una dichiarazione che taglia la testa al toro. «Con questo mandato considero esaurito il mio impegno al Policlinico», scrive il docente di Igiene e Sanità pubblica dell'Università Bicocca, alla guida del Policlinico da cinque anni: il suo mandato scadrà nella prossima primavera. Cesana è pronto a tornare in cattedra, insomma. Ma non ad abbandonare la battaglia per il buon nome di Cl, troppo spesso associata a un comitato d'affari. E meno che mai Cesana vuole cedere sulla candidatura a direttore generale della nuova Fondazione per Achille Lanzarini, marito della sua portavoce, anche lui vicino a Cl. «Ha fatto tutto lui, è stato determinante nel realizzare questa fondazione. Se il fatto che sia di Cl è un problema, lo considero una discriminazione inaccettabile» spiega Cesana. Il lavoro per la Fondazione è nato tre anni, come idea per sostenere la gestione sanitaria del Policlinico. Da allora però molta acqua è passata sotto i ponti (anche politici).

Oggi la Regione, che non è più guidata da Formigoni, vuole riprendere il controllo dello Sviluppo Ca' Granda . E l'assessore alla Sanità, l'azzurro Mario Mantovani, ha chiesto una serie di garanzie. Nell'incontro scontro di pochi giorni fa Walter Bergamaschi, direttore generale Salute, e Giancarlo Cesana, si è discusso dello statuto della fondazione, chiedendo di esplicitare tre cose: è una fondazione di diritto pubblico e quindi non è una privatizzazione; forniture e servizi devono rispondere ai criteri degli appalti pubblici; la direzione scientifica deve essere la medesima del Policlinico. Inoltre il consiglio d'amministrazione sarà il medesimo.

«Tutte questioni su cui alla fine abbiamo concordato» spiega Cesana. Inutile dire che Ncd difende a ranghi compatti Sviluppo Ca' Granda e il suo papà. Restano le domande: chi sarà il direttore della Fondazione? E chi il successore di Cesana al Policlinico?