«Guerra» al Policlinico, Cesana verso l'addio

Fa un po' strano pensarlo, ma il Policlinico di Milano è il più grande proprietario terriero della Lombardia. Ottantacinque milioni di metri cubi di terra, un'enormità, in gran parte frutto delle donazioni dei cittadini, che nell'ospedale di Milano hanno messo i beni oltre che il cuore. Adesso che viene alla luce la fondazione Sviluppo Ca' Granda per gestire il patrimonio del Policlinico, voluta e creata da Giancarlo Cesana, esponente storico di Cl e presidente del Policlinico di nomina formigoniana, in tanti cominciano ad accorgersi di che si tratti. Un patrimonio cospicuo da mettere a frutto per sostenere il Policlinico e la possibilità di intervenire in campi di attualità economica come bio agricoltura e agricoltura sostenibile. Un tesoretto, anzi un tesoro.

Così la delibera di giunta dell'11 luglio 2014 che ha dato il via libera alla fondazione Sviluppo Ca' Granda , destinata appunto a gestire cotanto patrimonio, è stata sottoposta a precisazioni e distinguo. Durante una riunione con i tecnici regionali della Sanità, a Cesana e alla Fondazione sono stati fissati tre consistenti paletti.

«Non possiamo permettere che le donazioni dei milanesi vengano amministrate da una fondazione privata, che non risponda ai criteri a cui sono vincolati gli enti pubblici» dice Mario Mantovani, assessore alla Sanità. A dirla in breve, il timore è che (...)

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