Cronaca locale

Gelmini: "Hanno chiuso gli occhi. Milano è in pericolo? Il responsabile è Pisapia"

La coordinatrice regionale di Forza Italia contro il sindaco. "Per anni ha tollerato le occupazioni e tutelato i centri sociali"

Gelmini: "Hanno chiuso gli occhi. Milano è in pericolo? Il responsabile è Pisapia"

«Milano è sempre stata accogliente e generosa. Se questi sentimenti sono messi in dubbio, è colpa di questa solidarietà pelosa della giunta Pisapia che rende possibili stupri di giorno, scontri, occupazioni, illegalità». Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale, lancia l'allarme sulla tenuta della coesione sociale. E teme che la situazione degeneri.

Non la conforta la firma del documento congiunto per ripristinare la legalità?

«Esprimo massima solidarietà alle forze dell'ordine, al questore, al prefetto per quanto successo al Giambellino e al Corvetto. Considero positiva la firma del documento. Ma la mappa delle occupazioni è impressionante: c'è una città nella città, una Milano abusiva che si sta mangiando la Milano legale nell'indifferenza della giunta».

Quali sono le situazioni più allarmanti?

«Molise Calvairate, San Siro, Giambellino, Corvetto, Lorenteggio sono quartieri in cui non è più garantita la sicurezza. I residenti regolari, anche di case non popolari, temono che le loro case vengano invase mentre sono al lavoro».

Avete segnalazioni di occupazioni nelle abitazioni di proprietà privata?

«Chi impedisce che vengano invase? Se hanno occupato le case popolari, perché non quelle di proprietà? E poi c'è il tema della desertificazione commerciale: alla fine si ha paura ad uscire di casa».

Al Corvetto c'è stato uno scontro con i centri sociali.

«La giunta Pisapia nei confronti dei centri sociali ha sempre chiuso un occhio, li ha tollerati e a volte tutelati. E sulle occupazioni abusive ha dormito tre anni».

La crisi economica incide su questa degenerazione?

«Ha un peso, ma la stagione di violenza che oggi ha portato Milano in una situazione di grave pericolosità sociale non è solo prodotto della crisi, ma soprattutto di incapacità di programmare lo sviluppo delle periferie e di presidiare i territori».

Eppure Pisapia ha puntato la sua campagna elettorale sulle periferie.

«All'inizio del suo mandato ha diffuso un entusiasmo sognante, ha pensato di governare Milano come un grande collettivo studentesco. Striscioni colorati, feste di quartiere, orti sociali, robe da rivoluzionari invecchiati. E ha smantellato i presidi sociali e di sicurezza messi insieme centrodestra, dai custodi sociali ai contratti di quartiere voluti dalla Moratti».

Come si è arrivati a una tale emergenza di case occupate?

«Dal 2010 gli sgomberi in flagranza sono più che dimezzati. Siamo passati dal 98% di recupero degli immobili nel 2010 al 46% nel 2013. Vuol dire 4mila alloggi in mano agli abusivi, mentre le occupazioni sono cresciute del 20% in un anno. Ormai siamo al panico: la situazione è sfuggita di mano. È mai successa una situazione simile a Milano mentre governava il centrodestra?».

Quale politica verso gli stranieri? Come tutelare la legalità?

«Non si può nei giorni pari strizzare l'occhio ai rom e ai centri sociali e nei giorni dispari parlare di legalità. I messaggi a centri sociali, rom, immigrati vanno improntati al rispetto delle regole. Chi viene qui deve rispettare le regole. Oggi Milano è letteralmente invasa dai rom che Pisapia trasferisce da una parte all'altra della città. Invece serve un rilancio urbanistico delle periferie, che non sono la provincia dell'impero.

Sono Milano».

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