
Sono accusati di «devastazione e saccheggio» 19 studenti che nel 2008, nel corso delle proteste del cosiddetto movimento «Onda», occuparono dal 10 al 13 dicembre l'Università Statale di Milano, portando via, secondo le indagini, dalla mensa e dal bar dell'ateneo un «ingente quantitativo di derrate alimentari» e danneggiarono alcuni locali dell'edificio. Una contestazione che prevede come pena minima 8 anni di reclusione e come pena massima 15 anni.
È quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini (che prelude alla richiesta di processo) dal pm Luigi Orsi della Procura di Milano notificato agli studenti, che rispondono anche di violenza privata e interruzione di pubblico servizio, a sei anni di distanza da quei fatti.
«L'accusa - ha spiegato uno dei legali degli studenti, l'avvocato Mauro Straini - sembra sovradimensionata. Non si è mai vista - ha aggiunto - un'accusa di devastazione per aver passato una notte in Università. La devastazione è un reato contro l'ordine pubblico e qui non parliamo di un'occupazione militare ma stiamo parlando di un' occupazione studentesca».
Secondo la Procura, invece, gli studenti avrebbero compiuto una «pluralità di atti aggressivi e pericolosi (...) col fine evidente di occupare, danneggiare, depredare, di assumere il controllo della sede universitaria, compromettendo l'ordine pubblico».
Stando al capo di imputazione formulato dalla Procura, durante quell'occupazione gli studenti, oltre a portare via cibi e bevande dalla mensa e dal bar dell'Università, avrebbero forzato e manomesso le serrature di alcune porte, tra cui quella dell'ingresso «del Rettorato» e quelle della «guardiola della portineria» e «del punto vendita Cusl». Avrebbero poi danneggiato anche «numerose porte antipanico» e distrutto l'insegna «luminosa del punto vendita Cusl» e il portone dell'Aula Magna. Sempre secondo l'accusa, gli studenti avrebbero sradicato l'intonaco da alcuni muri e avrebbero anche causato «l'assoluto degrado dell'intero piano terra del settore didattico e delle salette dell'Aula Magna, le cui pareti e porte interne risultavano interamente coperte di scritte e disegni vari». Gli altri capi di imputazione cadranno in prescrizione nei prossimi mesi, mentre l'accusa più pesante, quella di devastazione e saccheggio, non si prescriverà fino al 2023.
Per Orsi i 19 studenti ne sono responsabili perché, scrive, «mutando condotta rispetto all'occupazione pacifica iniziata il 2 dicembre (...