Quella «Histoire du Soldat» sui rami del lago di Como

Fino a domenica 24 i concerti con celebri virtuosi tra Castel Grumello e la magica Abbazia di Piona

Elena Gaiardoni

È dedicata all'«Histoire du Saldat» di Stravinskij la XII edizione del festival internazionale «Musica sull'acqua» che chiama ogni anno i grandi appassionati di musica classica nei luoghi più romantici del lago di Como. Una favola di guerra per ricordarci che la pace va custodita.

Il lavoro del musicista russo, sull'antico mito di chi vende l'anima al diavolo, fu definito da Peter Seller «l'opera di un profugo sul tema di che cosa significhi essere profughi». Sarà interpretato in modi diversi durante il festival, «che quest'anno ha come parole chiave: ispirazione, fantasia, creatività e racconto. Abbiamo scelto come filo conduttore l'«Histoire» perché agile, in quanto scritta con pochi mezzi e per pochi elementi, e per la sua forza fantastica attuale, estremamente reale per descrivere la natura dell'umo» spiega Francesco Senese, direttore artistico e fondatore della manifestazione.

In cartellone fino al 24 luglio, la rassegna debutta oggi alle 18.30 con «Il Caffè del Festival» all'enoteca «Porto Pino» di Colico con la serata «Intorno a Stravinskij e la musica del primo Novecento, fra Poulene e Gershwin». Si inizia con la «Suite per violino, clarinetto e pianoforte» ricavata dall'autore dalla stessa «Histoire» con il clarinettista Anton Dressler, lo stesso Francesco Senese al violino e Ingrid Fliter al pianoforte. Il repertorio a sorpresa fra Gerswhin e Poulenc è interpretato da Roberto Armocida al sax, al pianoforte Louis Lortie e Benedetta Senese.

Secondo appuntamento venerdì alle 21 all'abbazia di Piona. In questo caso l'esecuzione della rielaborazione dell'«Histoire» è affidata ai ragazzi che hanno seguito un laboratorio di musica creativa a cura della Grande fabbrica delle parole di Terre di Mezzo. L'orchestra giovanile del festival eseguirà in prima assoluta la musica di Cristiano Serino, con Guido Barbieri voce narrante affiancata da musicisti di fama internazionale come i violisti Danusha Waskiewics e Simone Briatore. Al violoncello Umberto Clerici, Kerem Brera e Francesco Martignon, Daniele Carnio al contrabbasso, Christian Guyot alle percussioni e Roberto Armocida al saxofono. Il corso di scenografia dei giovani è stato guidato dall'artista Velasco Vitali, che ha curato le scene, mentre la presenza scenica è stata impostata da Tony Lopresti della Compagnia mimica dell'Atelier.

Pima punta di diamante è il concerto a castel Grumello venerdì 15 luglio alle 21, «Due all'opera», con il clarinettista Anton Dressler e il pianista Andrea Rebaudengo, che dialogano in un repertorio frizzante in brani di Weber, Rossini, Donizzetti.

Seconda sarà il 22 luglio alle 21 all'interno di una delle fortezze della Grande Guerra meglio conservate d'Europa: forte Montecchio a Colico, dove l'«Histoire du soldat» va in scena in una produzione del festival con Francesco Senese al violino, Edicson Ruiz al contrabbasso, Anton Dressler al clarinetto, Fredrik Ekdahl al fagotto, Alper Coker alla tromba, Diego Gatti al trombone e Raymond Curfs alle percussioni.

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