Hotel-clandestini a Chinatown: 14 «clienti» in 50 metri quadrati

Magari chiamarlo albergo è un po’ eccessivo, 50 metri quadrati sono un po’ pochini, però il proprietario si era premurato di organizzare i suoi 14 ospiti con tanto di «regolamento» ben esposto in vista. Purtroppo per lui, i clienti hanno fatto un po’ troppo chiasso e i vicini hanno chiamato i carabinieri che hanno chiuso l’esercizio. E ricevendo il plauso di Riccardo De Corato, vice sindaco con delega alla Sicurezza.
L’albergo clandestino era stato aperto qualche settimana fa in via Niccolini 24 da un intraprendente cinese di 36 anni e, nonostante le sue dimensioni lillupuziane, era in grado di ospitare una quindicina di persone, ovviamente connazionali del proprietario, rigorosamente clandestini. E fracassoni, nonostante appunto un regolamento che imponeva ai clienti di non fare rumore. Invece il via vai continuo, gli schiamazzi, le urla, i litigi, hanno esasperato i vicini che hanno chiamato i carabinieri.
Così l’altra sera una cinquantina di militari della compagnia Duomo, agli ordine del maggiore Giovanni Pellegrino, ha cinturato lo stabile e fatto irruzione nell’alloggio, 50 metri quadrati in fondo a una rampa di scale. Dentro vivevano in totale promiscuità, e letteralmente pigianti su letti a castello, tra valigie e borse accatastate una sopra l’altra, 14 cinesi, tre donne e 11 uomini, tutti sui trent’anni. Quasi superfluo specificare che le condizioni igieniche erano al limite del collasso.
Affisso al muro un foglietto scritto in cinese, che più tardi i carabinieri hanno tradotto scoprendo essere in pratica una sorta di regolamento che dettava le regole minime di convivenza, stabilendo anche la retta giornaliera: 10 euro. Che moltiplicato per 14, gli ospiti, e ancora per 30, i giorni di un mese, davano un rendita mensile di 4mila euro. Non male. I 14 cinesi, sono stati portati in caserma, erano tutti clandestini, due non avevano ottemperato al foglio di via del questore e per questo sono stati arrestati. Sequestrato l’appartamento in vista della confisca, come prevede la normativa.
«Bene la stretta dei carabinieri alla criminalità cinese di Chinatown.

Una realtà fatta di giri di prostituzione e tratta di clandestini, ma anche di ambulatori medici abusivi, traffici di medicinali irregolari e molti altri reati che ben conosciamo grazie ai costanti interventi della nostra polizia municipale» ha subito commentato il vice sindaco De Corato.

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