I blitz della polizia e le truffe al tempo del Covid-19

Gran parte dei dispositivi sanitari priva di marchi e autorizzazioni. Multe per 11mila euro

I blitz della polizia e le truffe al tempo del Covid-19

Nel suo smartphone c'erano messaggi whatsapp nei quali offriva dispositivi sanitari a 3 euro l'uno, salvo nei casi in cui faceva «prezzi di favore» (non si conosce il criterio dello sconto) abbassando la tariffa a 2.50. Ha 50 anni l'italiano sorpreso venerdì mattina dagli agenti del commissariato Lorenteggio mentre vendeva abusivamente mascherine chirurgiche ai passanti in piazza Tirana. Oltre a essere indagato per ricettazione l'uomo, che ha commesso una serie di irregolarità amministrative, è stato sanzionato per ben 4mila400 euro. Quandolo hanno fermato aveva con sé solo nove mascherine infilate alla rinfusa in un sacchetto di tela cerata, ma durante a casa conservava un pacco che ne conteneva altre 50.

Sono circa 6mila700 le mascherine chirurgiche sequestrate dalla polizia, tra giovedì e venerdì, a Milano, durante due soli blitz. E l'impressione è che si sia solo all'inizio di un fenomeno che, com'era immaginabile, sta prendendo piede vista la paura che la gente ha del Coronavirus, la necessità di essere in regola con le disposizioni del decreto, ma soprattutto la scarsità di presidi medici validi in vendita che fino a qualche giorno fa hanno caratterizzato l'Italia.

Giovedì pomeriggio, durante un posto di controllo in piazzale Loreto, le pattuglie «Volanti» della questura hanno notato una macchina che aveva diversi sacchi neri sui sedili posteriori e hanno deciso di fermarla. Al volante c'era un cinese di 32 anni, residente a Milano. Quando gli agenti gli hanno chiesto cosa ci facesse in giro nonostante le limitazioni, l'uomo ha accampato una serie di scuse, tutte versioni contrastanti l'una con l'altra, nessuna delle quali rientrava nelle eccezioni previste dalla normativa vigente sul contenimento del contagio. Nei sacchi che trasportava c'erano 4mila600 mascherine chirurgiche di un particolare modello e di colore azzurro, altre 1000 bianche di altre fogge, quindi 94 confezioni di cartone componibile e 10 flaconi di liquido igienizzante ciascuno da mezzo litro. Tutto materiale privo della marcatura CE, dell'autorizzazione dell'Istituto superiore della Sanità o di quella dell'Inail come prevede invece la deroga straordinaria emanata nel «Decreto Cura Italia» in merito all'emergenza.

Subito l'uomo ha dichiarato che era materiale di un amico titolare di un negozio e che stava trasportando il tutto per fargli un favore. Quindi ha cambiato versione: «Le ho ricevute dalla Cina, le sto portando a un'amica» ha spiegato.

Mentre ascoltava le sue scuse la polizia gli ha sequestrato tutto quel materiale irregolare che era destinato a

chissà chi e per fortuna: essendo «taroccato» infatti risulta inservibile e probabilmente non protegge nemmeno. Per tutte le violazioni della normativa, il cinese è stato sanzionato amministrativamente per oltre 6mila300 euro.

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