C'è una mappa delle criticità e quella delle strategie. Gli studenti del Politecnico hanno passato ai raggi x la città e ieri hanno presentato la radiografia completa ai consiglieri comunali riuniti in Commissione perchè ne facciano tesoro. Ossia, colgano quelle che non sono tanto suggestioni ma progetti basati sul Piano di governo del territorio in atto. Con un'osservazione, condivisa dal professor Antonello Boatti che presiede il laboratorio di Progettazione urbanistica che ha dato vita al dossier: nel parco sud il Pgt prevede ancora troppo cemento, i vecchi piani attuativi sono «un'eredità del passato che si è consolidata, si tratta di diritti acquisiti da parte degli immobiliaristi, ma guardandoli oggi anche a fronte dell'alta percentuale di invenduto, forse il Comune potrebbe aprire un ragionamento e modificare gli indici». Sfogliando l'accurato lavoro che 52 universitari hanno concluso in quattro mesi di lavoro, emerge una mappa del degrado o della scarsa vivibilità in alcune zone della città. C'è «la congestione quotidiana di via Ripamonti, unico accesso a sud della città». Baggio «non è ben servita da mezzi pubblici e grandi esercizi commerciali, c'è una totale mancanza di spazi museali ed è presente una grande area dismessa costituita dall'ex caserma, l'ospedale e la piazza d'Armi». Definiscono il quadrilatero di San Siro «uno dei buchi neri di Milano, dove si riscontrano problemi di abusivismo, disagio sociale, degrado edilizio, oltre alla mancanza di parcheggi e spazo di ricreazione e sport». Scarso numero d farmacie e carenza di biblioteche alla Barona, anche se «ha una popolazione di 72mila unità». La «maggiore concentrazione di aree dismesse di Milano» è a Mecenate, mentre l'altro «buco nero» per criminalità e degrado viene indicato sulla mappa al Corvetto. In viale Monza «scarso presidio della zona e degrado degli spazi poco illuminati sono il principale problema del quartiere, da qui derivano i problemi di sicurezza (spaccio prostituzione e traffico).
Gli studenti non si sono limitati a denunciare con un'analisi dettagliata le critiche, ma hanno proposto ai politici spunti di riflessione, soprattutto riguardo al tema caldo dell'utilizzo degli ex scali ferroviari. Ecco che, per fare un esempio, immaginano la conversione dello scheletro dell'edificio disegnato da Aldo Rossi a San Cristoforo come mercato a km zero, ostello, bar e residenza sociale.
Boatti è anche il presidente del comitato tecnico istituito dal sindaco Beppe Sala per dare il via allo studio dettagliato per la riapertura dei Navigli («nei prossimi giorni ci sarà la prima riunione spiega) e la Milano città d'acqua compare anche nel dossier. C'è anche un progetto di cui si è parlato in campagna elettorale sia sul fronte Sala che su quello dell'ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi, la chiusura al traffico del cavalcavia Monteceneri. Boatti approva: «La sopraelevata verrebbe usata solo per trasporti pubblici e ci sarebbe una corsia pedonale, ciclabile, il verde.
La sosta sotto il cavalcavia verrebbe eliminata per creare le corsie per il traffico».Il vicecapogruppo Fi Alessandro De Chirico lancia invece al Comune una proposta per rendere subito più sicura l'area della stazione centrale: «Cancellate in piazza e fari per illuminare meglio via Vittor Pisani».
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