I candidati Pdl: 24 nuovi su 25

Le liste per le regionali sono state depositate e adesso parte la campagna elettorale e la battaglia delle preferenze. A Milano il Pdl ha realizzato un rinnovamento totale, proprio come annunciato da Silvio Berlusconi a Telelombardia, quando spiegò che gli uscenti non sarebbero stati ricandidati. E in effetti, i venticinque candidati del Popolo della libertà sono tutti nomi nuovi per l'aula del Pirellone. Una situazione che consentirà alle diverse anime del partito e ai singoli candidati di misurarsi sul campo dei voti e del legame con il territorio. Alle regionali, infatti, l'elettore ha bisogno di essere convinto personalmente: per scegliere un candidato consigliere, infatti, deve scriverne il cognome sulla scheda.
Unica eccezione è il trentanovenne Alessandro Colucci. L'ex assessore regionale al Verde, sedicimilacinquecento preferenze alle regionali del 2010, è il solo “sopravvissuto” della scorsa legislatura. Per il resto, i candidati sono tutti nomi nuovi, almeno per il consiglio regionale.
Al primo posto il sindaco di Arconate e coordinatore regionale, Mario Mantovani. Segue l'assessore uscente Valentina Aprea, già parlamentare e sottosegretario all'istruzione. Al numero tre Giulio Gallera, coordinatore cittadino del Pdl, primo dei non eletti nel 2010, entrato in consiglio regionale solo negli ultimi giorni. Testa di serie anche Bruno Dapei, presidente del consiglio provinciale. Si tratta di un gruppo di candidati di area liberal. Così anche il consigliere comunale di Milano, Luigi Pagliuca, e l'assessore provinciale Fabio Altitonante.
Scorrendo la lista arriviamo ai candidati vicini a Cl. Il nome più forte è quello di Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta. In lista compare anche l'assessore alla Sanità Mario Melazzini, scelto da Formigoni come tecnico nella giunta elettorale. L'alternanza tra uomo e donna fa largo a numerose rappresentanti del gentil sesso. Numero otto è Ottavia Biase, che lavora nello staff di Guido Podestà, fianco a fianco con il capo gabinetto Gisella Biroli.
Naturalmente è già partito il calcolo di quanti consiglieri regionali del Pdl riusciranno a essere eletti. La difficoltà nella previsione è data sia dall'incertezza del risultato elettorale (oltre tutto, la lista Fratelli d'Italia nel 2010 non esisteva) che dal cambiamento della legge elettorale, che ha eliminato il listino e il premio di maggioranza legato al presidente che vince le elezioni.
Secondo le prime analisi gli eletti in provincia di Milano dovrebbero essere sei o sette (nella scorsa legislatura regionale erano otto) nel caso in cui a vincere sia il candidato di Pdl e Lega, Roberto Maroni. Se Maroni perdesse, i seggi a disposizione diventerebbero quattro e in questo caso la battaglia per la sopravvivenza diventerebbe molto dura.
E veniamo alle preferenze necessarie per essere eletti. Nel 2010 il primo eletto, il ciellino Mario Sala, ne raccolse ventiduemila, e l'ultimo degli eletti settemila. Adesso, secondo i primi calcoli, potrebbero bastare cinquemila preferenze. Non poche ma neppure un'enormità. Così non sono escluse le sorprese dell'ultima ora.
Qualche accenno alle altre circoscrizioni.

A Monza corrono due uscenti: il medico Stefano Carugo di Cl e Antonio Romeo, azzurro della prima ora. A Varese l'ex assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo. A Lodi Claudio Pedrazzini, vicepresidente della Provincia, vicino a Mantovani.

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