I Comuni leghisti chiudono le porte ai profughi

Grimoldi: «Tremila immigrati a Milano? Sala si arrangi, chieda aiuto ai compagni del Pd»

I sindaci dell'hinterland chiudono la porta. E stoppano sul nascere il piano di collaborazione con Milano per accogliere i profughi. Il sindaco Giuseppe Sala ci contava, il prefetto Alessandro Marangoni pure, ma è un no secco quello che arriva dai comuni amministrati dalla Lega. «Per evitare inutili perdite di tempo al sindaco di Milano e al prefetto, anticipiamo che tutti i Comuni dell'area metropolitana di Milano in cui la Lega Nord è presente in giunta o esprime il sindaco si rifiuteranno di accogliere su base volontaria i profughi che il sindaco di Milano si è fatto spedire dai suoi amici al Governo e che ora non riesce a gestire» chiude ogni possibilità di dialogo Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda. Se «Milano è invasa da oltre tremila immigrati è colpa di Sala - sentenzia l'esponente del Carroccio - , che martedì avrebbe potuto chiedere realmente aiuto a Renzi e non limitarsi a sorridere per i selfie e adesso non può scaricare le sue incapacità sui cittadini dell'hinterland. Ora Sala si arrangi e provi a cercare una sponda tra i sindaci del Pd dell'area metropolitana, se saranno disponibili». Chiusura totale anche a Melegnano e nell'area sud est di Milano: «Il prefetto è entrato a gamba tesa in una situazione delicata che sta rischiando di diventare esplosiva» attacca il presidente del distretto sanitario del sud est milanese Fabio Raimondo. L'ultima bomba riguarda i comuni di Peschiera Borromeo e Pioltello dove, durante il commissariamento, la prefettura avrebbe inviato oltre 300 migranti.

Intanto in stazione Centrale è arrivata la carovana di attivisti spagnoli di No borders, diretta in Grecia, per contrastare le politiche migratorie europee. Assieme a varie associazioni locali, hanno organizzato stand e momenti di musica in piazza Duca d'Aosta per chiedere vie legali e sicure per tutte le persone migranti e rifugiate in tutto il continente europeo.

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