I consiglieri Pd si dimettono ma è solo una finta per le tv

Perché a pensar male si farà anche peccato, ma difficilmente si sbaglia. Specie quando si parla di politici e di vitalizi da maturare, ovvero pensioni ben più ricche dei contributi versati. E allora segnatevi bene la data: 21 ottobre 2012. Esattamente due anni e sei mesi da quel 20 aprile del 2010, quando con la prima seduta si insediò il consiglio regionale. Ed esattamente, il 21 ottobre del 2012, la data in cui gli ottanta consiglieri matureranno il diritto all'assegno mensile che li accompagnerà in una vecchiaia presumibilmente più serena. Almeno da un punto di vista economico.
Ecco perché sul Pirellone sono grandinati 47 annunci (ma solo annunci) di dimissioni. Consiglieri indignati, gente schifata dalla politica e pronta a fare un passo indietro. Peccato che quelle dimissioni siano solo annunci. Carta straccia. Perché hanno cominciato quelli della Lega che mercoledì le hanno depositate nella saccoccia di Matteo Salvini. «Ho in tasca le dimissioni di tutti gli assessori e i consiglieri della Lega», aveva annunciato il segretario lombardo dopo l'arresto dell'assessore Domenico Zambetti. Mentre quelli di Pd, Idv e Sel ieri hanno scelto di annunciarle (ovviamente solo annunciarle) a favor di telecamere. Apponendo le firme su un semplice manifesto. Perché Lega, più Pd, più Idv, più Sel farebbe 47: numero abbondantemente sufficiente a mandare a casa Formigoni. E tutti i consiglieri.
Ma ieri, senza lo stupore di nessuno perché le promesse dei politici sono più farlocche di quelle dei marinai, all'ufficio di presidenza del consiglio regionale non s'è visto nessuno. Deserto il Protocollo, l'unico luogo dove le dimissioni virtuali diventano reali. E dove i politici dimissionari perdono il diritto allo stipendio, ai rimborsi e al vitalizio. Perché tra il dire e il fare, di mezzo ci son le buste paga. Che per gli assessori significano uno stipendio base netto di 4.500 euro. A cui vanno aggiunti rimborsi fino a 10.367 (sempre netti). Per un vicepresidente del consiglio il totale arriva a 13.867 euro (al mese e sempre netti), per il vicepresidente della giunta 10.367 (sempre al mese e sempre netti). Euro che per un presidente di commissione consiliare e per un consigliere segretario vanno fino a 13.266 euro. E per il semplice consigliere regionale, stipendio più rimborsi fanno 12.66 euro netti. Al mese.


Ecco perché il capogruppo del Pd Luca Gaffuri, affiancato da quelli dell'Idv Stefano Zamponi e di Sel Chiara Cremonesi (assente Filippo Penati del gruppo Misto, tenuto prudentemente nascosto alle stesse telecamere) hanno ieri dichiarato: «La Lega si accordi con noi per recarci insieme al Protocollo della Regione Lombardia e chiudere insieme questa esperienza negativa». Loro aspettano quelli della Lega e quelli della Lega aspettano loro. Ma intanto, tutti insieme, prendono lo stipendio.

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