La reazione dei milanesi alle devastazioni dei black bloc sta tutta in un appello che nella serata del primo maggio il Comune di Milano dirama attraverso i social network. «Molti di voi ci stanno scrivendo per chiederci come poter dare un aiuto, indice di quanto Milano stia a cuore a tutti. Grazie - scrive Palazzo Marino -. Il Comune ha predisposto e fatto partire un piano d'emergenza: Amsa sta già provvedendo a pulire. Organizzare dei volontari però, in questo frangente, potrebbe risultare pericoloso, soprattutto per il tipo di rifiuti da rimuovere». La rabbia e l'orgoglio. Subito dopo il passaggio del correo violento, i cittadini sono scesi in strada armati di guanti e scope per contribuire alle operazioni di pulizia, hanno aiutato a raddrizzare i cestini e le fioriere rivoltate, a raccogliere maschere antigas e mazze abbandonate in mezzo alla strada. Anche chi si è trovato con le vetrine spaccate ha afferrato la ramazza per liberare i marciapiedi. Nella notte si sono uniti gruppi di ragazzi dandosi appuntamento su Facebook. «É il giusto modo per affrontare queste cose - ha commentato il cardinale Angelo Scola - bisogna circondare il male, comprese le forme di violenza inaccettabile a cui abbiamo assistito e che tutti dobbiamo condannare in maniera radicale, con il bene».
Milano non ha aspettato un minuto per tirarsi su le maniche, una lezione ai politici che, nel mese in cui tanti Comuni e Regioni vanno al voto, si consultavano sulle reazioni. Il segretario Pd Pietro Bussolati ha contattato quello di Forza Italia per sondare la possibilità di una manifestazione bipartisan. Non ha neanche atteso la risposta: il Pd con Giuliano Pisapia e la giunta hanno avuto fretta di lanciare per oggi alle 16 in piazza Cadorna «Nessuno tocchi Milano», una «giornata di mobilitazione civica per restituire la città ai milanesi». Sindaco, consiglieri ed esponenti di sinistra scenderanno in strada «armati di spugna e detersivi» per ripulire dalle scritte e dai danni quanto ancora rimane da sistemare, «Milano risorge e risponde no alla violenza e sì all'unità contro chi vuole cercare di dividerla» è l'appello ai milanesi chiamati a partecipare. Hanno aderito e forse saranno presenti alcune associazioni e volti noti: Filippo Timi, Salvatore Veca, Nicoletta Mondadori, Andrea Guerra, Sergio Escobar, Anpi. Arriva un tweet anche dal programma di Fabio Fazio «Che tempo che fa».
Più che pulire i muri, servirà a ripulirsi la coscienza politica, secondo il centrodestra che da anni prova a isolare i no global. I militanti della Lega, col capogruppo Morelli e il segretario provinciale Iezzi, si sono ritrovati ieri in piazza XXIV Maggio con vernice e rullo per ripulire le facciate dalle «peggiori scritte lasciate dai delinquenti». «Salvini verme, odio la Lega» tra i messaggi dipinti con gli spray dai No Expo. Il segretario Salvini replica chiamando domani alle 18 in piazza Scala i cittadini con un'immagine di auto incendiata e lo slogan: «Mai più Milano così». Alle 19, all'angolo tra corso Magenta e via Carducci, Forza Italia e Fdi, con l'adesione di Ncd, promuovono il presidio senza bandiere «Milano non si piega».
Gallera fa presente che quella organizzata oggi da sindaco e sinistra «è una manifestazione di partito, di chi ha la coda di paglia e cerca di mettere le mani avanti dopo 4 anni vissuti lisciando il pelo ai centri sociali, che intanto difendevano chi occupava le case popolarti e promuovevano proteste anti-Expo. Lacrime di coccodrillo. Noi siamo sempre i contro i no global». I leghisti raggiungeranno il presidio e il centrodestra unito ripercorrerà al contrario il percorso dei black bloc con una fiaccolata fino a Pagano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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