Matteo Forte, capogruppo di Milano popolare, come si sta muovendo la vostra area?
«Siamo impegnati nel tentativo di allargarla, cercando di ricomporre una realtà che nel tempo si è disgregata. Da qui nasce Piattaforma Milano, cui aderisce Forza Italia ma anche ex leghisti che portano in dote i temi dell'autonomia e del federalismo, da rimettere in agenda».
Vi stanno a cuore da sempre.
«Se parliamo di popolarismo, il tema dell'autonomia è presente nell'appello Ai liberi e ai forti di Sturzo, è nelle nostre corde».
Cos'è Piattaforma Milano?
«Il tentativo di ricomporre quest'area liberale e popolare con un metodo nuovo, non sommando sigle ma chiamando a raccolta gli elettori con un coordinamento votato dai cittadini».
Quando e come?
«Dal 29 al 31 marzo on line, tutti i cittadini della provincia possono votare anche col telefonino. Il voto è gestito da una società terza. Modalità innovative quindi, ma il 31 anche all'unione del commercio di Porta Venezia dalle 9 alle 21. Io sono uno dei cinque candidati portavoce».
Ricomporre per fare cosa?
«Per rigenerare un'area di cui si sente la mancanza in mezzo a questa polarizzazione fra globalisti e sovranisti. Un'area che non può essere quella dei moderati: i moderati erano il ceto medio, che ora si è impoverito e vuole cambiamenti radicali».
I sovranisti ci sono apposta.
«I sovranisti individuano problemi veri, hanno questo merito, il punto è la semplificazione nelle risposte. Intercettano un disagio sociale causato dalla globalizzazione ma danno una risposta vecchia, che non tiene più, un welfare statalista e uno Stato nazione che distribuisce risorse dilatando la spesa con una pressione fiscale opprimente».
Guardate al centrodestra?
«Salvini, che dovrebbe esserne il leader, dice che il centrodestra non esiste più e che la contrapposizione è fra popolo ed élite. Se non esiste più il centrodestra noi comunque rivendichiamo una storia di buon governo che ha avuto a Milano e in Lombardia un esempio lampante, un modello basato sulla tutela delle persone e delle fasce deboli: pubblico e privato, profit e no profit, e non in chiave statalista. Cito Giovanni Paolo II: Una società del lavoro libero, dell'impresa e della partecipazione».
Le elezioni europee ormai sono vicine. Voi che farete?
«Facendo riferimento al Ppe guardiamo alla sua unica propaggine italiana, Forza Italia, sapendo che è una scelta contingente e che anche con Fi si deve costruire una proposta larga che includa e superi le attuali liste».
Sostegno a Forza Italia senza fare una corrente interna?
«Certo, non è più il tempo di centrini e correntine. Spalanchiamo le finestre e cambiamo aria. Piattaforma Milano è questo».
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