I progettisti si interrogano sul futuro delle città

Fino a domenica un ricco palinsesto di incontri organizzati dalla Triennale e dal Politecnico

I progettisti si interrogano sul futuro delle città

I numeri parlano chiaro: da qui a 30 anni oltre i due terzi degli esseri umani abiteranno in contesti urbani. Non sarà più un esercizio di fantascienza pensare a immense megalopoli che si estendono a perdita d'occhio da una parte all'altra dell'orizzonte, punteggiate da grattacieli arrampicati oltre le nuvole e innervate da infrastrutture sempre più evolute. E qui entra in gioco il valore aggiunto della progettazione architettonica e urbanistica, che con questi nuovi scenari deve necessariamente fare i conti. Se ne parla fino a domenica a Milano Arch Week, terza edizione della settimana di eventi del palinsesto YesMilano dedicati alle sfide urbane di oggi e al futuro delle citta, promossa da Triennale Milano insieme al Politecnico e al Comune, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e con la direzione artistica di Stefano Boeri. «Antropocene e architettura» è il tema al centro della riflessione, che indaga il futuro delle città viste come sistemi di flussi e reti, artificio e natura, individui e comunità. Molti gli eventi, moltissimi gli ospiti di prestigio fra architetti, urbanisti, paesaggisti, opinion leader della scena contemporanea. Oggi, alle 18.30, al Politecnico arriva Mario Botta, e alle 19.30 Kunlé Adeyemi. Domani (ore 13, Gaggenau DesignElementi Hub, corso Magenta 2), Italo Rota e Cino Zucchi presentano «Ricette di design», mentre venerdì dalle 17 è la volta di Urbz, Al Borde e James Wei Ke in Triennale. Sempre al Palazzo dell'Arte, sabato, una carrellata di appuntamenti da non perdere: alle 12 e alle 14, ben due premi Pritzker come Rem Koolhaas e Shigeru Ban per riflettere sulla complessità urbana. Nel pomeriggio si passano il testimone Giancarlo Mazzanti (ore 16.30), Eyal Weizman (17.30), Andrea Branzi (18.30), Ricky Burdett (19.30), e Winy Maas in dialogo con Stefano Boeri e Joseph Grima (alle 20.30, in collaborazione con Domus). Domenica, sempre in Triennale (dalle 18), si prosegue fino a sera con Assemble, Yuri Grigoryan, Flores y Prats e Tatiana Bilbao.

Ma Arch Week non è solo incontri prestigiosi e firme d'autore: è anche grande attenzione a giovani talenti come Fosbury, Openfabric e Post Disaster Rooftops (fra Politecnico e Triennale, oggi e domani), e a tematiche attuali come «Città e cambiamento climatico». Previsti anche dj-set, party e attività per le famiglie. Fra gli eventi satellite, suggestivo il percorso «Storie milanesi», alla scoperta delle dimore di illustri concittadini.

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