Tocca il milione di euro alla fine dellanno la voce «nomadi» nel bilancio di Amsa. Lo dicono i dati dellazienda milanese di servizi ambientali. Solo nel periodo gennaio-luglio, gli interventi fatturati al Comune come «discariche abusive su aree comunali non soggette ad uso pubblico» ammontano a una spesa di 239.113 euro.
Ma questo è solo il costo base delle opere di pulizia eseguite finora in occasione degli sgomberi. Per esempio gli interventi eseguiti per rimediare al disastro trovato al Marchiondi (un intervento durato quasi venti giorni in via Noale) sono costati 133mila euro. Ma a fine anno questa pulizia delle aree sgomberate - secondo Amsa - peserà per circa 450mila euro sul bilancio.
A questa cifra si devono sommare poi gli interventi di rimozione di micro-discariche abusive. Un lavoro non facile da quantificare, e legato ad altri inseriti nella voce «spazzamento fine e rimozione rifiuti abbandonati». Comunque la spesa stimata a fine anno in questo campo raggiungerà almeno gli 800mila euro.
Altra voce di spesa è quella della pulizia ordinaria. È stata fatta una stima dei cosiddetti «servizi ai campi nomadi ed extracomunitari». Si parla solo dello svuotamento dei contenitori di rifiuti forniti da Amsa in comodato duso: questo servizio si può quantificare in 101.500 euro, a cui vanno aggiunti anche i costi di smaltimento, stimabili attorno agli 80mila euro lanno. Quindi 200mila euro è il costo complessivo del servizio ordinario, di «routine». Ma, attenzione, si tratta solo dei cassonetti e della pulizia delle aree circostanti i campi. Perché Amsa non entra dentro gli insediamenti. Per farlo, o quando dovrà farlo, si porrà il problema di un accompagnamento da parte della forza pubblica: «I campi sono terre di nessuno, chi garantisce lincolumità dei nostri addetti?», chiedono dallazienda.
Comunque, con una semplice somma delle diverse voci (sgomberi più servizio ordinario) si arriva subito a un milione di euro. «Io non esprimo giudizi - commenta il presidente di Amsa Sergio Galimberti - noi svolgiamo il servizio che siamo chiamati a prestare». Ma la cifra è notevole. Anche considerato come costo pro-capite. I rom calcolati oggi a Milano sono circa 2500 fra regolari e abusivi. Il costo pro capite sarebbe dunque di 400 euro.
Un milione di spesa in tutto per la partecipata del Comune. Una cifra, per dare unidea, equivalente allo stanziamento che il Comune ha deciso, nel 2009, per le opere di manutenzione delle case popolari in condizione di emergenza. O sufficiente per aprire un asilo nido. O paragonabile al fondo deliberato per la riparazione delle strade comunali.
O ancora paragonabile alla cifra chiesta al Comune per i lavori di restauro e manutenzione del Duomo. Quel «contributo» deciso dopo «una riflessione profonda sul significato della cattedrale», e accolto come «un dono pasquale graditissimo quanto inaspettato» dalla Fabbrica del Duomo.
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