I video di Bill Viola fanno risorgere San Sepolcro

Nella cripta millenaria le installazioni dell'artista americano che rivisita i temi del sacro

I video di Bill Viola fanno risorgere San Sepolcro

Una cripta vecchia di mille anni, un artista classe 1951. Bill Viola, natali newyorchesi e una carriera internazionale, porta la sua video arte a San Sepolcro per un dialogo fra antico e moderno che ha, innanzitutto, un enorme pregio: far riscoprire uno degli angoli meno noti chiuso al pubblico per 50 anni - e pur tuttavia centralissimi di Milano. La chiesa di San Sepolcro, barocca dentro e rimaneggiata nel tardo Ottocento fuori fu amatissima da San Carlo Borromeo. La cripta, poi, può vantare pietre di reimpiego che risalgono all'epoca romana di Milano. Qui si snodava il foro: difficile pensare ad un luogo più centrale per la città, eppure così evocativo e raccolto. Scendere le sue scalette prima in mattoni rossi e poi in marmo bianco è già come lasciarsi tutto alle spalle. Per regalarsi qualche minuto, lungo o fuggevole, di riflessione. Non può essere altrimenti con il nuovo allestimento che Bill Viola, uno fra i massimi interpreti dell'arte contemporanea, che nel 1995 rappresentò gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia, ha pensato per questi ambienti. L'idea è arrivata guardando la sua Electronic renaissance a palazzo Strozzi a Firenze. «Siamo onorati - hanno detto Bill Viola e la moglie Kira di essere a Milano: le tematiche atemporali di queste opere sono fortemente connesse a questo spazio sacro, dove sono conservati i pensieri e le parole delle persone che nei secoli abitarono queste stanze». Tre le installazioni che, da oggi al 28 gennaio, vestiranno gli ambienti ipogei della cripta, grazie ad un'idea di Milano Card e Bill Viola Studio, in collaborazione con la biblioteca Ambrosiana e il patrocinio di Regione e Comune. Il primo ambiente della cripta ospita Earth Martyr (2014), una delle quattro opere che costituiscono l'installazione permanente Martyrs, dedicata ai quattro elementi naturali per la cattedrale di San Paolo a Londra. L'uomo sepolto in un cono di terra che inizia a salire e a liberare il corpo, apre la mente e il cuore in un suggestivo dialogo con la riproduzione a grandezza naturale della sindone che sta li accanto.

Nella sala centrale ecco The Quintet of the Silent (2000): cinque uomini e oltre 16 minuti per vedere le loro espressioni modificarsi impercettibilmente attraversati da un'ondata di emozioni intense che minaccia di sopraffarli.

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