I vigili e la cresta sulle multe: ora il Comune chiede i danni

Caos negli uffici dei ghisa, Palazzo Marino si costituisce parte civile Forza Italia presenta un esposto alla Corte dei conti per danno erariale

I vigili e la cresta sulle multe: ora il Comune chiede i danni

Nella sede della Polizia locale di viale Friuli è il caos. Non più per la processione infinita dei cittadini multati ma perché gli inquirenti hanno cominciato a frugare tra le carte e nei terminali.

Si cerca di capire se dalle casse sono sparite solo alcune migliaia di euro o di più, se il vigile coinvolto nella truffa del doppio pagamento è solo quello indagato (e al momento trasferito in un altro ufficio) o se altri dipendenti erano al corrente del «giochetto». Di fatto, parte dei soldi pagati cash dai cittadini per saldare le multe è sparita dal rendiconto dei vigili. Sul buco stanno indagando sia la Procura (per peculato) sia il nucleo investigativo della polizia municipale. E paradossalmente non si esclude nemmeno l'ipotesi di un bug informatico che abbia inghiottito le «ricevute» dei pagamenti.

Dal canto suo il Comune si costituirà parte civile e chiederà i danni. Ma il caso delle multe per autovelox, notificate oltre i 90 giorni dall'accertamento, scatena anche un polverone politico e un coro di «l'avevo detto io». Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Tatarella, ha presentato una denuncia alla Corte dei Conti della Lombardia per danno erariale: sia per «mancato introito dei verbali che, oggetto di ricorso al prefetto o al giudice di pace verranno invariabilmente archiviati o annullati», sia per «le spese postali non recuperabili e le ulteriori somme che emergeranno a seguito delle indagini» della Corte. Forza Italia presenterà lunedì prossimo una mozione per chiedere la restituzione dei versamenti fatti dai cittadini multati con notifica oltre i 90 giorni. Ovviamente, in ogni caso, passerà del tempo prima che la gente venga rimborsata. «Il 95 per cento dei multati - spiega il consigliere Armando Vagliati - ha regolarmente pagato la sanzione ricevuta anche se notificata oltre i termini di legge. Noi chiederemo con la nostra mozione che l'amministrazione rimedi a questo enorme pasticcio restituendo il maltolto».

Dai banchi del centrodestra si alza anche l'accusa di Fabrizio De Pasquale, che ieri è stato negli uffici di viale Friuli. «Era un caos annunciato, prevedibilissimo». De Pasquale a settembre aveva presentato un ordine del giorno, bocciato dall'aula consiliare, per sollevare il caso delle multe accertate oltre i limiti e per contestare i criteri con cui sono state inviate le notifiche ai cittadini. Dilazionando gli afflussi della gente in viale Friuli, la situazione sarebbe stata sicuramente meno ingarbugliata. «Per il futuro, si elimini il pagamento in contanti delle multe - torna a chiedere il consigliere - Con bancomat e carte tutto è tracciabile e non si creeranno più problemi come questi».Lo stesso presidente della commissione comunale Sicurezza Gabriele Ghezzi (Pd) si rende conto che è il caso di approfondire. Innanzitutto per prevenire garbugli simili in futuro. E quindi, mentre la Procura indaga, parallelamente Palazzo Marino prende consapevolezza che all'origine di tutto il caos c'è un errore imperdonabile: aver spedito in blocco centinaia di migliaia di multe.

«Bisogna anche capire - aggiunge Mirko Mazzali (Sel) - se il ritardo delle notifiche oltre i 90 giorni è colpa dei vigili e causato dalla carenza di personale. O se invece è colpa degli organi a cui viene deputata la notifica, cioè le Poste».

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