Immobili, affari in ripresa: in città vendute 16mila case

I milanesi cercano soprattutto bi e trilocali Mai numeri così alti negli ultimi dieci anni

Maria SorbiNon si tratta più soltanto di avvisaglie. La ripresa economica è reale. Cominciata con cautela e timidezza, questo si, ma destinata a diventare sempre più determinata. A dirlo sono i dati del mercato immobiliare. O almeno, il sentiment messo a fuoco da Fimaa, la federazione italiana mediatori d'affari immobiliari. Grazie a un monitoraggio del mercato e alle interviste a 450 agenti sul campo, la federazione ha scattato la fotografia delle vendite delle case. Ed è una fotografia non più sbiadita e in bianco e nero ma finalmente a colori. Con 16.500 contratti chiusi in un anno, solo a Milano città le vendite sono aumentate del 10%. Segnali di ripresa anche in Provincia, dove le vendite sono aumentate del 5%. «L'indice del clima di fiducia sul mercato - spiegano i tecnici della Fimaa - aumenta, non è mai stato così alto dal 2005. La domanda per l'acquisto di case è diventata più dinamica, mentre nell'offerta si registra un decremento significativo». Altre caratteristiche che fanno pensare a una nuova fase per il mercato immobiliare sono: la riduzione degli sconti sul prezzo al metro quadro e i tempi di vendita più stabilizzati. Significa che c'è maggior disponibilità economica e che i milanesi riescono ad accedere al mutuo con più facilità rispetto a qualche anno fa. Non solo, il bonus fiscale sulle spese di ristrutturazione, ha fatto in modo che non calasse l'interesse per gli appartamenti usati e da risistemare. Anzi, particolare appeal lo hanno riscosso le case a ridosso dei quartieri nascenti, da City Life e Porta Nuova: possono beneficiare dei nuovi parchi, delle nuove scuole, dei nuovi servizi realizzati per gli immobili di nuova costruzione ma hanno comunque prezzi un po' più bassi. Vanno bene le vendite all'Isola e lungo il tragitto della nuova linea M5. Deve sono riprendersi la zona di San Siro, dove le vendite si sono fermate durante i cantieri della metro.Il post crisi determina anche prezzi più stabili, meno ballerini, meno contrattabili. Aumenta la richiesta di trilocali e, in città, si torna a comprare per investimento e non solo per necessità. Non accade la stessa cosa in Provincia, dove invece si compra, con tanto di mutuo, per esigenze di prima casa. Altra curiosità: chi ha comprato negli ultimi 10 anni tende a non vendere per evitare di andare in perdita. Chi invece ha acquistato prima del 2003 cerca di vendere e cambiare casa. Anche Expo ha portato i suoi effetti: da un lato ha rivoluzionato il mercato degli affitti, rendendolo più moderno e simile alle capitali europee (con contratti settimanali, mensili e non più con i classici quattro anni più quattro).

E poi ha dato una scossa positiva al mercato degli uffici. Tanto che gli agenti immobiliari sono ottimisti come non sono mai stati dal 2005 ad oggi. Diminuisce la quota degli agenti immobiliari che ipotizza sconti superiori al 10%. In crescita anche la vendita di negozi.

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