Cronaca locale

Le imprese avvertono: "Nuovo stadio da fare, è una partita decisiva"

Assolombarda e la rigenerazione di Milano "Olimpiadi, Rai, Brevetti e Antiriciclaggio"

Le imprese avvertono: "Nuovo stadio da fare, è una partita decisiva"

Il nuovo stadio è una partita decisiva che non ammette tentennamenti. Assolombarda sprona il Comune, apparentemente indeciso sul da farsi, e avverte: la riqualificazione di San Siro è una delle sfide del futuro, insieme al centro di produzione Rai, al tribunale unificato dei brevetti, all'Autorità europea antiriciclaggio e alle infrastrutture previste per i Giochi olimpici. Sfide per rigenerare Milano. Rigenerare: è stato questo, il leit motiv della assemblea generale di Assolombarda - la prima da presidente eletto di Alessandro Spada - riunita ieri presso le aree Falck di Sesto San Giovanni. E non è stata casuale la «location», frutto di una scelta simbolica e sapiente, così come i temi e i motivi conduttori di un appuntamento cruciale, che arriva dopo 16 mesi di emergenza sanitaria ed economica. La bonifica delle aree ex Falck è stata completata per circa il 40% della superficie, pari a circa 1,5 milioni di metri quadrati, e lunedì partirà un cantiere importate, una delle prime opere pubbliche a servizio della riqualificazione dell'area dove sorgerà la Città della Salute: la stazione ferroviaria, che servirà a unire due lembi di territorio e il nuovo polo urbano alla città di Milano.

Rigenerazione urbana e rigenerazione sociale, rigenerazione politica e rigenerazione dell'economia. Questa la trama dell'appuntamento della maggiore organizzazione territoriale delle imprese, convinta che il Paese si trovi di fronte alla «più grande occasione di modernizzazione, crescita e sviluppo» dal Dopoguerra. Spada citato Alcide De Gasperi, il presidente della ricostruzione: «Abbiamo bisogno di una politica che guardi alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni».

Non si tratta (solo) di mettere fra parentesi il Covid, ma di guardare oltre, al futuro. Rigenerazione economica, dunque. Rigenerazione italiana, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e rigenerazione dell'economia lombarda, fiaccata nel 2020 da un calo dell'export pesante (-10,6%), per quanto paragonabile a quello delle Regioni europee, ma ora trainata da un recupero del manifatturiero (l'8,7%). «Dati certamente buoni - ha osservato Spada - anche se, attenzione, non abbiamo ancora recuperato i livelli medi del 2019». Resta un divario del 2,3%, inferiore a quello dell'intera Italia ma superiore al gap delle altre locomotive dell'Ue.

La Lombardia è ancora competitiva nelle filiere: «Siamo rimasti in partita», ha detto il presidente. L'andamento delle varie province lombarde è piuttosto differenziato. Monza e Lodi hanno tenuto meglio della media, grazie rispettivamente alla proiezione internazionale e ai settori dell'elettronica e dell'agroalimentare. Pavia invece è stata colpita a fondo: alimentare e farmaceutica solo in parte hanno compensato le perdite della moda, del calzaturiero e della meccanica.

Quindi Milano, con il suo terziario. Milano è stata penalizzata «in modo drammatico» nel turismo (-76%) e nella moda (export -13%). Ma per Spada, Milano può rigenerarsi con una «nuova capacità progettuale» e con una «rinnovata collaborazione fra pubblico e privato». «Lavoriamo insieme, cari sindaci, caro presidente della Regione - ha esortato - perché non ci siano tentennamenti su alcune delle partite importanti per il futuro di tutto il nostro territorio». E le ha elencate: nuovo centro di produzione Rai, sede del Tribunale unificato dei brevetti dell'Ue, «sulla quale chiedo il massimo impegno da parte del governo», Autorità europea Antiriciclaggio, e infine «compiuta realizzazione di tutte quelle strutture e infrastrutture necessarie per ospitare al meglio i Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026». «Infine - ha detto Spada - per la città di Milano un altro esempio è la riqualificazione dell'intera area di San Siro anche attraverso la costruzione del nuovo Stadio». «Un'opportunità da non perdere - ha avvertito - per ricucire il tessuto territoriale di questo quartiere e riqualificare un contesto urbano ormai da molti anni privo di identità».

«Non ho mai avuto ripensamenti - si è giustificato il sindaco, Beppe Sala - sono a favore del fatto che il progetto vada avanti, ma ovviamente gestisco il bene pubblico di noi milanesi». «Sono totalmente d'accordo che le squadre hanno bisogno dello stadio - ha aggiunto -. Spada parlando di San Siro ha detto è inserito in un contesto delicato, il mio unico dubbio è che c'è la necessità di creare qualcosa di omogeneo».

«Regione Lombardia - ha detto invece il presidente Attilio Fontana - continua a essere al fianco delle sue imprese per farsi interprete delle loro esigenze e sostenerle - non secondo la logica del sussidio - ma del supporto e del dialogo».

Alberto Giannoni

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