Michelangelo BonessaSei piani e due realtà diverse. Il civico 38 di via Bolla è un esempio lampante di due mondi distinti che convivono nelle case popolari Aler. Da una parte gli inquilini regolari e dall'altra gli abusivi. Solo due piani su sei sono abitati da persone che pagano l'affitto e le spese e cercano di mantenere in buono stato anche le parti comuni, gli altri quattro sono preda del degrado: da una parte ci sono corridoi puliti e porte e finestre in ordine, dall'altra lavatrici e vecchi materassi buttati per terra dagli abusivi più poveri e infissi danneggiati. Due mondi lontani, ma costretti a convivere come denunciato dai rappresentanti di Noixmilano che lo hanno a più riprese ribadito: «Lo scenario che si vede lì dentro è qualcosa che mette in evidenza la tristezza del Natale - attacca Tullio Trapasso - da una parte un mondo civile e ordinato, dall'altra questi antri infernali dove vige l'invivibilità e lo sporco: tra l'altro sui materassi buttati in mezzo ai piani pare che ci sia una nuova categoria: gli abusivi degli abusivi, quelli cioè che sono troppo deboli per occupare una casa perché negli appartamenti ci sono quelli organizzati in gruppi». I numeri sono impressionanti: «Solo in via Bolla 38 e 36 - precisa Trapasso - ci sono circa 120 appartamenti e di questi 70-80 sono occupati abusivamente e la situazione è peggiorata negli ultimi anni perché alcuni anziani sono spirati». Via Bolla è uno dei tanti esempi della realtà vissuta da alcuni stabili del patrimonio Erp su cui stanno lavorando sia le istituzioni che i partiti. Il Comune ha infatti affidato a Metropolitana milanese la propria parte di case popolari e le occupazioni sono calate drasticamente anche grazie a un team di esperti. «Sono gli stessi - spiega un consigliere comunale del Pd - che gestivano il Cie di via Corelli anni fa». Tipi tosti per affrontare una situazione «in cui spesso dominano le varie bande» sottolinea Trapasso. E che regolarmente fornisce esempi di degrado sempre nuovi nonostante i tentativi di sistemarla, come l'ultimo di Regione Lombardia che ha persino chiamato l'ex prefetto Lombardi per gestirla. Le sacche di illegalità sviluppatesi negli anni bloccano i tanti tentativi di miglioramenti, anche perché non esistono dati certi su chi in effetti abiti dove: tanto è vero che tra le prime iniziative di MM c'è stato il lancio dell'anagrafe interna.E anche i partiti si sono lanciati su quello che è uno dei bacini elettorali più ampi. Un esempio è lo scontro feroce in Zona 9 e 8, dove l'anima popolare del Partito democratico rappresentata da Fabio Galesi e Simona Fregoni si sta scontrando da mesi con i grillini che stanno cercando di radicarsi anche nelle Erp.
Lo scontro è molto duro e, nonostante la presenza storica sul territorio, il Pd sta perdendo la presa. In Zona 9 in particolare personaggi come Luciano Vacca stanno riuscendo a ritagliarsi spazi sempre più ampi proprio a spese dei renziani. Il percorso verso le consultazioni elettorali però è ancora molto lungo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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