A volte si ha l'impressione - o la speranza - di ascoltare le «supercazzole» del celebre conte Mascelli in Amici miei . Frasi senza senso, uno scherzo della giunta arancione. L'ultima volta due giorni fa: l'assessore Chiara Bisconti ha presentato in Commissione il nuovo regolamento del verde. I consiglieri del centrodestra (e forse pure quelli a sinistra) aspettavano che qualcuno annunciasse la fine dello schetch. Purtroppo non è arrivata, era tutto vero. É l'ultima di una serie di assurdità lanciate dall'amministrazione Pisapia.
NON INFASTIDIRE LE ZANZARE
Nel nuovo regolamento del verde pubblico, tra le tante assurdità che lo renderanno nei fatti inapplicabile, c'è la multa da 150 euro a chi molesta gli insetti, da 50 euro a chi raccoglie fiori nel prato, 50 a chi raccoglie frutti di bosco in quantità superiori al consumo immediato. E i Comune mette il naso anche nei giardini privati: non si può potare una pianta senza chiedere il permesso e se la questione si fa urgente va conservata parte del tronco ammalorato per la verifica da parte degli uffici competenti.
RITIRATO IL «BESTIARIO»
Un regolamento che ha ricordato immediatamente quello sugli animali, presentato e poi ritirato sempre dall'assessore Bisconti mesi fa per ovvia morivi: inapplicabile, in aula non l'avrebbe votato nessuno. Tra i punti clou: vietato tenere un pesce rosso da solo perchè è un animale sociale o portare a spasso il cane ai minori di 14 anni, obbligatorio garantire «uno o più compagni» anche agli uccelli in gabbia, salvo rari casi.
QUOTE ROSA PER LE TOMBE
Per scherzo la scorsa estate l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso disse che voleva vincere il «premio cazzata». Ne ha già vinti parecchi, glielo assicuriamo. L'ultimo un paio di giorni fa quando ha proposto di introdurre le quote rosa anche per scegliere le sepolture e iscrizioni al Famedio.
TROPPE VIE DEDICATE AI RE
Un'altra proposta choc dell'assessore D'Alfonso: cambiare il nome alla Galleria o a corso Vittorio Emanuele. A Milano, disse, ci sono troppi luoghi importanti dedicati ai re. Ripensiamoci, non siamo mica a Torino».
COPRIFUOCO SUL GELATO
Non è accanimento, ma è stata sempre opera dell'assessore-gaffeur D'Alfonso un'altra figuraccia nazionale per la giunta Pisapia. Il suo divieto di vendere gelato dopo mezzanotte istituito nel 2013 finì sulle prime pagine, dopo polemiche, sfottò e presidi davanti alle gelaterie, il sindaco si decise a ritirarlo.
SENZATETTO A DIETA
É sembrato uno scherzo, non pià tardi di una settimana fa, anche l'annuncio dei menu vegetariani per i clochard che saranno promossi durante i mesi di Expo.
SPORTELLI E GAY STREET
Le persone transgender, dipendenti del Comune, «devono poter avere un badge consono al genere d'elezione». La richiesta è approdata in aula con una mozione urgente. E tra le priorità della giunta, una vedrà la luce sabato: mentre altri cantieri per Expo scontano ritardi, è pronta ad essere inaugurato in via Sammartini il nuovo look della «gay street » milanese. Ampliati i marciapiedi per dare più concedere più spazio davanti ai locali, migliorata l'illuminazione notturna e installati i dissuasori contro la sosta selvaggia.
BIMBI TRAVESTITI ALL'ASILO
Per restare in tema: fa fatto molto discutere un'altra proposta recente targata Pd, quella di introdurre negli asili milanesi il «gioco del gender», per promuovere lo scambio dei ruoli uomo/donna. Se ne sentiva il bisogno.
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