Nel marzo del 2011 i residenti di via Benedetto Marcello hanno pagato 1 milione di euro... per essere bastonati. I writer hanno già annerito con i loro simboli inquietanti i «muri» di plastica bianca intorno ai giardini dove A2A ha segato gli amati tigli per scavare una centrale elettrica. Per stabilire alcune regole inerenti la forma e la cura del prossimo giardino i cittadini sono partiti con una raccolta di firme, con lo scopo di sottolineare come da anni la strada in questione, pur sottoposta a un vincolo governativo che la dichiara bene paesaggistico, venga continuamente tartassata tramite opere non gradite agli abitanti, presenze che deturpano l'atmosfera romantica di un luogo intitolato al musicista di «Anonimo Veneziano».
Rita Cosenza, consigliera di Zona 3, ha presentato al sindaco Giuliano Pisapia e agli assessori competenti sia in Comune che in Regione, da Chiara Bisconti a Viviana Beccalossi, un'interrogazione per sapere «che fine abbia fatto il milione di euro che i residenti hanno versato nelle casse comunali, quale onere del diritto di superficie per la realizzazione dei box sotterranei di parcheggio» rimarca la consigliera che da vent'anni si batte per salvaguardare la via della sua infanzia. Seconda patata bollente di Benedetto Marcello è il mercato del sabato, da anni e anni contestato dai residenti sia per la sporcizia che lascia, sia perché «gli ambulanti abbattono senza autorizzazione gli alberi al centro della piazza per poi non farli più ricrescere».
Non conosce pace questa zona che, pur essendo vicina alla stazione Centrale, proprio grazie alla cura che riservano ad essa i cittadini, riesce ad essere un paradiso. «E proprio in quanto paradiso dovrebbe essere intoccabile. Nella parte interessata dal mercato si dovrebbe riportare l'esistenza di un patrimonio arboreo, richiesto dal settore parchi e giardini del Comune, dal corpo Forestale dello Stato e anche dalla corte dei Conti. Di fatto gli alberi non sono mai più ritornati» dice Rita Cosenza, indicando quegli spazi quadrati al centro dei quali dovrebbe esserci un fusto e invece si vede solo grigio cemento.
«Il mercato fu ripristinato con la scusa che un tempo qui ce ne fosse già uno. Ricordo bene il mercato della mia infanzia. Erano poche bancarelle decorose e semplici che non lasciavano traccia».
Benedetto Marcello è più bella di via della Spiga per chi ci abita, eppure non ha mai ricevuto un rispetto consono alla sua avvenenza. Ma ci sono persone che seguono la sua evoluzione passo dopo passo, senza alcuna intenzione d'arrendersi a manovre che prevaricano questo bene paesaggistico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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