Ipotesi nuovo stadio a San Siro, demolire il Meazza non è un tabù

Il nuovo ad del Milan spinge per un impianto ultramoderno Wembley e Highbury le cattedrali del calcio abbattute e rifatte

Ipotesi nuovo stadio a San Siro, demolire il Meazza non è un tabù

Il Wembley Stadium di Londra è nato nel 1923, «morto» ottant'anni dopo e risorto quasi sulle stesse ceneri del vecchio stadio nel 2007. L'impianto storico era una cattedrale del calcio, quello moderno è una tappa fissa per tifosi o turisti da tutto il mondo. Restando a Londra, l'Emirates Stadium che è diventato un modello da invidiare per tutti i club ha preso il posto del vecchio stadio dell'Arsenal ad Highbury, un'icona prontamente rimpiazzata nel cuore dei tifosi. Non sono gli unici esempi. Ecco perchè anche a Milano l'ipotesi di demolire il Meazza e costruire un nuovo impianto di ultima generazione, sempre sull'area di San Siro, magari utilizzando in parte l'area dell'ex trotto, non viene più considerata un tabù. Ci vorrebbe del tempo, ca va sans dire, ma anche la «Scala del calcio» diventerebbe leggenda buona per i libri.

Neanche un mese fa l'accordo tra Comune e club sulla ristrutturazione di San Siro sembrava a buon punto. Milan e Inter hanno annunciato insieme l'avvio di un'indagine esplorativa da concludere entro fine anno: le linee guida, stadio condiviso e priorità all'ipotesi di rimanere al Meazza. Il sindaco ha messo quasi ufficialmente sul piatto una concessione dell'impianto per 99 anni in cambio degli investimenti per la ristrutturazione. Giorni fa si è insediato il nuovo amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis e ha riaperto i giochi. Il club rossonero (che da luglio è passato di proprietà al fondo americano Elliott) ora spinge per la costruzione di un impianto stadio all'avanguardia da far impallidire l'Emirates Stadium, da progettare sempre insieme all'Inter e a costi inferiori rispetto a quelli che sono necessari per ristrutturare il Meazza. Tra le ipotesi ci sarebbero l'area di San Siro ma anche Baggio o Rogoredo. E il sindaco Beppe Sala ieri ha promosso (solo) la prima. «Io aspetto che le squadre vengano da me ufficialmente, avevo chiesto che tornassero prima di fine anno a Palazzo Marino - ha premesso ieri dopo l'uscita di Gazidis -. Dai giornali non ho capito se l'idea di costruire il nuovo stadio che era stata ventilata in vari incontri riguarda sempre l'area di San Siro, il che sarebbe comunque un'alternativa buona per noi. Se si rimane su San Siro da un lato è più facile, lo stadio già c'è, ma l'idea di costruirne un altro può derivare dalla difficoltà che si avrebbe a fare i lavori e continuare a gestire attività sportiva contemporaneamente. A noi non andrebbe male, rimanendo in un'area limitrofa». Il restyling costringerebbe a scendere ad una capienza di circa 40mila spettatori durante i lavori.

Quel che trapela però è che l'ipotesi di uno stadio bis non sarebbe affatto transitoria, i club potrebbero investire su un impianto ultramoderno e farsi carico dei costi di demolizione del Meazza. Il Comune potrebbe mantenere la proprpietà anche del nuovo impianto concedendolo per 99 anni a Milan e Inter. Bisognerà vedere se il piano sponsorizzato soprattutto dai rossoneri troverà d'accordo i «cugini».

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