«Aumentare virtualmente l'Imu per alzare la soglia dell'esenzione Irpef». La maggioranza ha depositato formalmente ieri in Consiglio l'emendamento che alza ancora l'imposta sulla prima casa, dallo 0,4% di un anno fa era già passata «virtualmente» allo 0,575 su proposta della giunta e ora Pd e compagni in aula propongono di salire al massimo, lo 0,6%. La discussione è iniziata ieri e proseguirà lunedì. Il principio è che «a pagare non saranno i milanesi» visto che il governo ha abolito la tassa e, precisano nell'ordine del giorno collegato, «chiederemo con forza che siano mantenuti gli impegni presi per la restituzione integrale del mancato gettito», dunque «alziamo l'asticella per garantirci il massimo del contributo statale senza aggravi ai cittadini». Non solo i 139 milioni pari agli incassi 2012, ma 108 milioni in più. Per il capogruppo di Fi Alan Rizzi, «sarà un buco da cento milioni, Roma non coprirà gli aumenti applicati dopo l'abolizione». Pisapia si fida: «Ci daranno tutti i fondi, non approvare la delibera è l'unico modo per non averli». Un altro finale della storia? Il governo sopravvissuto alla crisi non abolirà la seconda rata e tornerà a carico dei cittadini. Con i famosi aumenti «virtuale», i milanesi finirebbero per pagare come l'anno scorso (se non qualcosa in più), senza godere della prima rata annullata. Ma l'attenzione cade sulla seconda metà della manovra: i 26 milioni di Imu recuperati con i balzelli servirebbero ad aumentare la soglia dell'esenzione Irpef. Ieri sono spuntate le simulazioni. Fino all'anno scorso si pagava per scaglioni di reddito e i milanesi sotto i 33.500 euro erano salvi. In pratica, 735mila su 958mila contribuenti era no esenti, il 76,8% del totale. La manovra votata dalla giunta a settembre ha abbassato la soglia a 15mila euro: gli esenti sarebbero solo 363,918, il 38%. Con i 26 milioni recuperati dalla stangata Imu, la maggioranza proporrà di passare all'addizionale unica allo 0,8% ma con esenzione almeno a 20mila euro: così i non paganti sarebbero a 488.754m circa 140mila in più (il 51%).
L'obiettivo è trovare altre risorse per arrivare a 22mila (magari anche 24mila) salvando dall'addizionale circa 537mila milanesi (il 56%). Letta al contrario, nel migliore dei casi la stangata cadrà su 400-420mila milanesi. E per 200mila che non pagavano partirà al massimo: lo 0,8% su poco più di mille euro al mese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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