Cento euro lordi, cioè settantacinque netti, per spalare di giorno. E centoventi euro lordi (novanta netti) in caso di lavoro notturno. Pagamento assicurato in voucher Inps entro venti giorni. L'annuncio lanciato dall'Amsa per cercare spalatori di neve è già risultato attraente per 3.400 persone, il 25% in più rispetto all'anno scorso. E a sorpresa si scopre che gli italiani in fila sono quasi 3mila italiani, l'85% del totale. Un vero e proprio boom.
Colpa della crisi? Probabilmente sì, anche se si tratta solo di un lavoretto per arrotondare. La paga non è male, ma le giornate di lavoro effettivo sono poche, pochissime. E in totale balìa dell'imprevedibilità del meteo. Bisogna essere sempre a disposizione: appena nevica, può arrivare la telefonata dall'Amsa (anzi, da quest'anno ad avvertire gli spalatori sarà un messaggino sms). C'è da sperare che nevichi, e nevichi molto, per guadagnare qualcosa. In questo momento, nonostante le temperature in picchiata, è previsto solo sole e gli aspiranti lavoratori sono costretti ad attendere tempi peggiori.
In passato a candidarsi erano soprattutto gli studenti. Ma con la crisi sono arrivati molti concorrenti. A differenza di quel che accade in altri lavori di fatica, non sono immigrati ma italiani. In continua crescita: rispetto all'anno scorso gli spalatori italiani sono aumentati del 5%. Nel 2010 erano il 7% in meno. Una curiosità: tra gli stranieri i più numerosi sono gli egiziani (1,8%) e i romeni (1,6%).
C'è ancora tanto bisogno di adesioni. Tra defezioni dell'ultima ora e imprevisti dal cielo, la neve è una delle grandi incognite per l'amministrazione di Milano. Il rischio paralisi è sempre dietro l'angolo e le polemiche in continuo agguato. All'Amsa, l'azienda del gruppo A2A che gestisce i rifiuti e pulisce le strade, spiegano meglio di che cosa si tratta. Quando scatta l'allerta neve, entro il pomeriggio precedente alla discesa in campo degli spalatori, il Comune deve avvisare proprio l'Amsa, che ha poche ore per contattare migliaia di lavoratori. «Quest'anno contiamo di arrivare a 7mila iscritti dal sito Internet - dice Luciano Recaldini, responsabile del personale Amsa - ma sappiamo che solo una parte poi si presenta».
Quando arriva l'sms di convocazione, lo spalatore deve confermare. A quel punto viene dato appuntamento alle 7 del mattino dopo a una fermata della metropolitana, in modo che anche con la città bloccata si possa raggiungere il punto di ritrovo. Un caposquadra dipendente Amsa ha la lista del gruppo, spiega il lavoro e consegna l'attrezzatura. Insieme con pala, casco e pettorina arrivano anche i consigli degli esperti per evitare pericolose scivolate sul ghiaccio.
L'attività è impegnativa per le coronarie. Per spalare la neve servono forza fisica e una salute perfetta. In particolare è importante che il cuore non faccia le bizze: tra il freddo e la fatica, le conseguenze possono essere gravi. I più adatti a spalare sarebbero i giovani.
Come è prevedibile, poche le donne (10%). Ma ci sono. E anche questo fa riflettere.
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