Ha toccato più volte - e se non lo avessero bloccato avrebbe continuato - il fondoschiena di un'agente della polizia penitenziaria che, da poco libera dal servizio e in attesa di tornarsene a casa, stava osservando il display del proprio telefonino seduta su un blocco di cemento proprio davanti a un bar tabacchi (in quel momento chiuso) accanto all'ingresso principale del carcere di San Vittore, in piazza Filangieri. Ma non si è fermato lì. Dopo che la giovane donna lo ha respinto con forza allontanandolo immediatamente con diversi spintoni con un atteggiamento che non ammetteva repliche e ammonendolo di non avvicinarsi ancora e di andarsene immediatamente, lui ha continuato inesorabile a cercare in ogni modo di palpeggiarla. Non riuscendo però più a toccarla, ha proseguito nelle molestie, mimando a distanza ravvicinata con la bocca e con le mani l'atto sessuale davanti alla donna, una casertana 20enne. Che a quel punto, nonostante fosse in stato di choc (come ha ammesso lei stessa subito dopo ai soccorritori) ha reagito con prontezza richiamando ad alta voce l'attenzione di altri tre colleghi, anche loro fuori servizio, che si trovavano da quelle parti e sono subito accorsi sventando un abuso sessuale in piena regola. Non prima però di restare coinvolti in una zuffa con lo straniero che probabilmente avrebbe voluto scappare.
È così che qualche sera fa è finito in manette con l'accusa di violenza sessuale un pluri pregiudicato di origine ivoriana e che dal carcere di San Vittore era uscito appena qualche mese fa, ad agosto. Alle spalle una serie di reati, dalla spaccio di stupefacenti alla violazione delle norme sull'immigrazione, tutti particolari scoperti in seguito, quando l'uomo si trovava già in cella visto che nel momento in cui è stato bloccato, non aveva documenti. Dopo la convalida dell'arresto l'ivoriano è stato trasferito nel carcere di Pavia.
«La nostra collega è tornata subito al lavoro, è una ragazza coraggiosa, ma è rimasta molto spaventata da quanto le è accaduto e probabilmente se lo porterà dentro a lungo» spiegano alcuni uomini della polizia penitenziaria.
A Milano, dalla fine di luglio, sono stati denunciati 12 casi di violenza sessuale durante i quali il responsabile è fuggito facendo perdere le proprie tracce. La maggior parte di questi «mostri», in seguito a una serie di indagini din polizia e carabinieri, sono già stati arrestati; solo due episodi restano ancora senza un responsabile. Se ne stanno occupando la Procura e le forze dell'ordine con estremo riserbo, tant'è che di uno di due stupri non si conosce il benché minimo dettaglio.
L'altro è accaduto circa due mesi fa nottetempo e ha il suo prologo in una lite tra fidanzati, dopo una serata trascorsa in discoteca dalle parti di via Corelli.
I due si lasciano male, la giovane se ne va da sola a piedi e incontra uno sconosciuto in auto che la abborda sul cavalcavia dell'Ortica di cui rifiuta le avance. L'uomo si allontana, ma poi torna, con la forza la fa salire in macchina e poi ne abusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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