Il karaoke torna mattatore e va a caccia di ugole d'oro

Il karaoke torna mattatore e va a caccia di ugole d'oro

Tra le eredità mai cancellate dei rutilanti anni Novanta, troviamo sicuramente il karaoke, la cui fortuna italiana fu merito di Fiorello ai suoi esordi televisivi. Vent'anni dopo il fenomeno canoro sta tornando di moda. Parole forse non del tutto centratissime perché in realtà il karaoke non è mai del tutto scomparso nei ritrovi dei nostalgici o alle feste di paese.
Oggi numerosi locali di Milano ripropongono il genere: se vi sentite cantanti incompresi o avete solo voglia di esibirvi al microfono davanti gli amici, non vi è che l'imbarazzo della scelta. La melodiosa mania collettiva sembra possedere ancora fascino e appeal, considerando le molteplici iniziative provenienti da pub, bar, lounge e ristoranti. Gli appuntamenti meneghini risultano assai variegati, basta scegliere il vostro giorno preferito e la zona di riferimento.
Si inizia il martedì al calar del sole nello storico bar «Magenta» di via Carducci, un tempo modaiolo punto d'incontro della gioventù bene, adesso affollato spazio per studenti della vicina Università Cattolica. Un po' di decadenza, ma scaldando le ugole di fronte a una pinta di birra non si pensa più. Di mercoledì è il turno del «Palo Alto Cafè» in corso di Porta Romana, locale molto frequentato per l'aperitivo, che a partire dalle 19 propone il karaoke con i ragazzi dello staff che invitano il pubblico a scegliere un brano e cimentarsi nel canto. Talvolta vengono organizzate vere e proprie gare per scoprire nuovi talenti con bottiglie in omaggio per le promesse del futuro.
Arriviamo al giovedì, indiscussa serata dell'«Ombra de Vin», noto locale di via San Marco. Nella sala al piano inferiore centinaia di persone inseguono il loro sogno da ugola d'oro, accompagnando i ritmi dettati dal pianista. Clientela chic, un tripudio di infervorate signorine e caos assicurato. Irrompe il weekend e le proposte raddoppiano al venerdì.
Gli inguaribili appassionati partiranno dall' elegante «Serendipico», nelle vicinanze del Castello sforzesco. Al tramonto piano bar, sonorità dal vivo e cori più o meno intonati dei numerosi avventori, che per cena si sposteranno al «B.Floor» di via Giuseppe Govone. L'appetito vien cantando, e così fino a mezzanotte il cibo è abbinato al karaoke. Nella taverna, tra una portata e l'altra, si individua il pezzo preferito, possibilmente vintage, finendo per intonare le note al cospetto di scatenati commensali.
Smaltita la sbornia musicale, giunge il sabato e a due passi da corso Como segnaliamo un indirizzo che si distingue per l'atmosfera semplice e informale. Al bar «Biffi» in via Farini l'area underground prende vita e colore grazie alle spontanee esibizioni dei giovani clienti, con i loro cavalli di battaglia ripetuti all'infinito, quasi fosse la finale di Sanremo. Per i nottambuli il consiglio è di concludere in bellezza all'«Eleven» di via Toqueville, dove un microfono non lo negano proprio a nessuno.


Con la domenica terminiamo l'intensa settimana canterina al classico «Take Away», nel quartiere di Brera. Cocktail alla mano, parte la rumba fino le ore piccole rimembrando il sound del passato. Ma il divertimento è tutto nel lasciarsi andare, senza ambizioni né perfezionismi.

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