«L'Albero della vita si farà». Ma con un altro ruolo per il suo ideatore Marco Balich, mentre a entrare in campo è il Politecnico come consulente scientifico per il bando di gara sugli allestimenti scenografici e tecnologici e per stabilire i criteri di valutazione delle offerte. «I paletti che avevamo chiesto sono stati messi» ha spiegato il presidente dell'Autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone, lasciando ieri la sede Expo di via Rovello dopo aver incontrato i vertici e quelli del Padiglione Italia.
Sbloccata, quindi, la grande opera pensata per diventare il simbolo dell'esposizione e che a un certo punto ha rischiato di saltare. Sufficienti i chiarimenti offerti dal presidente di Expo e commissario del Padiglione Italia Diana Bracco che ha convinto Cantone della regolarità dell'operazione e della congruenza dei costi, dato che agli sponsor già pronti a offrire la loro collaborazione, sembra che se ne stiano aggiungendo addirittura altri a cominciare da un marchio prestigioso come Pirelli. «Continuerò a supervisionare la realizzazione del progetto artistico - ha sottolineato Balich - e delle relative tecnologie seguite rispettivamente da Sistema Brescia e dal Politecnico di Milano». Soddisfatto del fatto che «si sia finalmente capito che una grande manifestazione ha bisogno di un'icona e che sia stata scelta la mia proposta». Perché tra i punti su cui Cantone aveva sollecitato chiarezza, c'era proprio la sua rinuncia alla progettazione. «Balich - ha spiegato Cantone - ha dato definitivamente il progetto al Padiglione Italia e ha ricevuto la parte della sponsorizzazione». Soldi messi a disposizione dalla Coldiretti e nulla più gli spetterà. Pur ammettendo che «restano dei dubbi sulle vicende iniziali», come ad esempio «sulla nascita dei rapporti» con lo stesso Balich».
Tra i «paletti» richiesti, invece, quello sull'appalto per il quale è stata decisa la consulenza del Politecnico. «Il bando di gara che noi abbiamo chiesto, deve essere aperto a più ditte possibili, con l'individuazione di materiali e tecnologie che siano posseduti da almeno otto soggetti». Questo «per evitare - ha detto Cantone - che ci possano essere, più che alberi, vestiti su misura». Per quanto riguarda i costi, l'assicurazione che l'intero budget potrebbe essere assorbito da sponsorizzazioni. «Non abbiamo parlato precisamente di cifre - ha aggiunto -, ma la dottoressa Bracco sosteneva che ci sarebbe la possibilità che venisse tutto coperto da sponsor, senza esborsi diretti per la società Expo». La struttura in acciaio sarà offerta da alcuni imprenditori bresciani e ci potrebbero essere contributi ulteriori. Sul fatto che possa essere Antonio Acerbo, il rup indagato per turbativa d'asta e corruzione, a seguire e garantire il cronoprogramma, Cantone ha solo fatto notare che si tratta di «scelte tecniche che attengono al Padiglione Italia». L'Anac continuerà comunque la sua supervisione. «Ci sarà controllo su ogni singolo atto».
Soddisfatta il commissario Bracco perché «viene sbloccato un progetto che ha riscosso grandi apprezzamenti e che ha saputo interessare importanti sponsor privati che ne copriranno i costi».
Ringraziamenti a Cantone e al colonnello Cosimo Di Gesù «che hanno impostato con noi un confronto serrato ma sempre costruttivo, fornendo linee guida utilissime e chiedendo approfondimenti necessari senza mai mettere in discussione l'importanza per Expo del progetto».