L’Europa festeggia le sue lingue

Oggi si celebra la Giornata europea delle lingue, proclamata il 6 dicembre 2001 dal Consiglio d’Europa. Secondo l’indagine promossa dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo di Milano il 44% dei giovani conosce una lingua straniera, mentre il 43% ne parla due. L’inglese è la più conosciuta (85%)

Oggi è la Giornata europea delle lingue, proclamata il 6 dicembre 2001 dal Consiglio d’Europa alla fine dell’anno europeo delle lingue, con il patrocinio dell’UE. Il vecchio continente vanta un vero tesoro linguistico: si contano 23 lingue ufficiali e oltre 60 comunità autoctone che parlano una lingua regionale o minoritaria, senza dimenticare gli idiomi parlati dai cittadini originari di altri paesi e continenti. Obiettivo della giornata, dunque, incoraggiare l’apprendimento delle lingue e più precisamente sensibilizzare sull’importanza dell’apprendimento delle lingue per migliorare il plurilinguismo e la comprensione interculturale, promuovere la diversità linguistica dell’Europa e incoraggiare uno studio esteso a tutta la vita.

Ma com’è la situazione nel nostro Paese? Secondo l’indagine «La conoscenza delle lingue tra formazione e cultura» promossa dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo e condotta (nel 2011) dall’Istituto di ricerca Abis analisi e strategie/Makno su un campione internazionale di 1200 persone tra i 17 e i 23 anni, il 44% dei giovani conosce una lingua straniera, mentre il 43% ne parla due. L’inglese si rivela ovviamente quella più conosciuta (85%), mentre il francese è al secondo posto.

Secondo la ricerca i primi approcci con altri idiomi si hanno all’età di 8 anni e mezzo (in linea con la media europea) e gli anni dedicati allo studio della prima lingua sono in media nove, cinque e mezzo per la seconda. La scuola risulta essere il canale prediletto per l’apprendimento: il 68,5% degli italiani intervistati dichiara, infatti, di averle studiate in aula. Un periodo di permanenza all’estero inoltre viene ritenuto fondamentale dal 55% dei giovani.

La Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo nasce nel 1951 a Milano come Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori grazie all’intuizione di Silvio Baridon e Carlo Bo che individuano nell’insegnamento delle lingue straniere uno dei mattoni attraverso i quali l’Italia del dopoguerra può ricostruire se stessa. In città il titolo del corso triennale è offerto anche dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici del Dipartimento di Lingue delle Scuole Civiche, eccellenza della didattica milanese, che consente l’accesso al Master in traduzione della Scuola per traduttori e interpreti dell’Università di Ginevra.

In società sempre più aperte e multietniche dove beni e servizi sono ormai condivisi a livello internazionale, la conoscenza delle lingue in ambito professionale si rivela fondamentale e a essa è sempre più richiesto di unire una familiarità con il contesto socio-culturale in cui le lingue stesse si radicano.

Al mediatore linguistico viene richiesto di mediare non solo tra diverse lingue, ma anche tra differenti culture, usi e costumi favorendo gli scambi a livello internazionale attraverso l’efficace interpretazione delle dinamiche relazionali.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica