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L'addio di Giulio con orgoglio «No a rimpianti»

Lascia il Palazzo: per lui incarico dentro Forza Italia

L'addio di Giulio con orgoglio «No a rimpianti»

«Nessun rimpianto, ho sempre inteso la politica come servizio per i cittadini. Dopo mesi senza sosta, ritengo concluso il mio turno di guardia». Così, col dovuto aplomb e un notevole stile, Giulio Gallera dichiara chiusa la sua stagione all'assessorato al Welfare, iniziata nel 2016 e finita ieri col rimpasto di metà mandato della giunta Fontana.

L'esponente milanese di Forza Italia prende atto che le «condizioni politiche» per andare avanti non ci sono più - fa parte della politica - ma nello stesso tempo rifiuta un posto da sottosegretario che avrebbe significato per lui un «declassamento». Avrà un incarico importante nel partito: un dipartimento nazionale. Lascia l'assessorato ma non certo la politica, Gallera. Anzi, in un certo senso torna alla politica, quella che ha già masticato a lungo, nonostante i «soli» 51 anni, e sempre con passione. Torna alla politica e non ci torna da solo, visto che i «suoi» non hanno mancato l'occasione per mostrargli una vicinanza umana e politica che si è cementata in tanti anni di attività che è stata sì di partito, ma anche di «squadra».

Il passaggio è delicato e quando si è profilata la perdita del posto da assessore c'è stato anche il momento dell'amarezza, poi rimpiazzata dall'orgoglio, testimoniato dalle parole di tanti, dal consigliere comunale Alessandro De Chirico alla vicepresidente del Consiglio di Zona 4 Rosa Pozzani. «Sin dall'inizio della mia attività politica ha spiegato Gallera ho ricoperto ruoli di responsabilità, senza mai risparmiarmi. Mi sono trovato a governare il sistema sanitario più complesso d'Italia nel periodo peggiore della sua storia: qui è scoppiata la bomba atomica, che ha colpito la Lombardia prima di ogni altra regione del mondo occidentale».

Poi, un'affermazione che suona anche come la rivendicazione di un lavoro condiviso: «Insieme al presidente Fontana e alla Giunta ha proseguito Gallera abbiamo messo in campo tutte le azioni necessarie per arginare la pandemia. Nessuno ci aveva consegnato un libretto delle istruzioni, nessuno ha indicato la strada da percorrere per sconfiggere il Coronavirus. L'esperienza è stata estenuante, mi ha profondamente segnato e la porterò con me a livello umano e professionale. La nostra Regione ha dimostrato una grande reattività, rivelandosi capace di reggere un urto catastrofico. Sulla scorta di quanto accaduto nel corso della prima fase, abbiamo affrontato la seconda recrudescenza del virus in modo molto più efficace e tempestivo». «A seguito della decisione dei partiti della coalizione di portare alcuni avvicendamenti all'interno della Giunta sottolinea Gallera ho ritenuto concluso il mio turno di guardia. Al di là delle fantasiose ricostruzioni, non ho preteso nessun altro incarico amministrativo.

Quest'ultimo anno mi ha fortemente provato, il Coronavirus non ha concesso alcuna tregua». Quindi i ringraziamenti a «medici, infermieri, operatori della sanità ospedaliera e territoriale». «Una grande squadra - ha concluso - che ha confermato la qualità della sanità lombarda».

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