L'allarme della Cattolica: «È a rischio l'autonomia»

Il rettore Anelli chiede una svolta alle politiche del governo «Basta lagne sui fondi, meglio la libertà degli atenei non statali»

L'allarme della Cattolica:  «È a rischio l'autonomia»

«Il nostro Paese non passa certo un momento facile» dice il cardinale Angelo Scola, presidente dell'Istituto Toniolo, nella Messa di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica. Un contesto in cui anche la vita dell'università non sembra essere dei più facili. Entra nel dettaglio il rettore, Franco Anelli, nel suo discorso. Un intervento dai toni molto duri: «La vita di un ateneo non statale si fa ogni giorno più difficile, per ragioni non solo economiche. Ancor più pesa il progressivo restringersi degli spazi d'autonomia concessi alle università non statali».

Alla cerimonia partecipa il presidente del Senato, Piero Grasso. La prolusione è affidata a monsignor Silvano Tomasi, nunzio presso l'Onu a Ginevra, che si concentra sulla crisi delle istituzioni di rappresentanza sovranazionale. Ma l'attualità è tutta per la difficile situazione dell'Ateneo, colpito da decisioni economiche e politiche che sembrano essere sempre più restrittive. «Non è una questione di lagna sui soldi, che pur sono stati dimezzati dal 2007» sintetizza Anelli, ma di autonomia. «Rinviare queste scelte e conculcare, ovvero violare, l'autonomia e la libertà delle università non statali, significa veramente mettere in pericolo il futuro di un sistema composito e articolato che ha in questa articolazione la sua ricchezza».

Le imposizioni riguardano anche le regole dell'acquisto di beni e servizi. Mentre la Cattolica spinge per un'autonomia maggiore e un regime fiscale che la assimili agli enti non profit, la tendenza sembra essere opposta: imporre gare pubbliche alle università libere, che ne piegherebbero i bilanci. «Esasperato dirigismo» attacca Anelli. Il rettore è preoccupato anche dalle «continue voci di riduzione di risorse». Ma in questo periodo di tagli per tutti, non è su questo che si concentra la critica e anche la protesta.

«Una rete di vincoli e oneri non più sopportabili per istituzioni che nella libertà di organizzazione e nell'efficienza della gestione hanno il presupposto fondamentale della loro stessa esistenza» attacca Anelli. Il rettore della Cattolica parla di una tendenza «ad assoggettare le università libere a regole proprie delle strutture pubbliche», sul piano dell'organizzazione, dello svolgimento dell'attività istituzionale e perfino dell'esercizio dell'autonomia negoziale.

«Imposizione di regole che intralciano la libertà degli atenei non statali», «lacci che minacciano di soffocare», «violazione della libertà assicurata dall'articolo 33 della Costituzione» gli allarmi lanciati da Anelli. L'articolo 33 recita: «L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento». E ancora: «Le istituzioni di alta cultura, università e accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato».

Libertà negata in modo formale e sostanziale, è l'accusa del rettore, che denuncia ingerenze dello Stato, che umilia le istituzioni nate dalla libera iniziativa della società.

Quasi paradossale che tutto ciò accada mentre crescono le immatricolazioni. Nel 2014- 2015 i nuovi iscritti (esclusa Medicina a Roma) sono 11.150 rispetto ai 10.936 dello scorso anno: un incremento del 2 per cento.

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