Per la prima volta, in quella cerimonia un po' rituale che è l'inaugurazione dell'anno giudiziario fanno irruzione sabato prossimo, tra i discorsi ufficiali e le statistiche, le chiome arruffate degli studenti. A Palazzo di giustizia, nell'aula magna tirata a lustro per il discorso del presidente della Corte d'appello, gli allievi del liceo scientifico Volta avranno presenza e voce a nome anche dei loro colleghi degli altri istituti superiori milanesi.
Il motivo è che quest'anno l'evento clou del Palazzo di giustizia coincide con il «giorno della memoria», l'appuntamento annuale per la commemorazione dell'Olocausto. Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso di portare attraverso gli studenti il tema della shoah nelle inaugurazioni di tutta Italia. È una scelta che, a ben vedere, apre un tema complesso: il ruolo della giustizia nell'applicazione delle leggi razziali, che della vita italiana all'Olocausto furono il prodromo.
Di fatto gli studenti del Volta si troveranno all'interno dello stesso Palazzo di giustizia in cui operavano durante il ventennio magistrati che avevano giurato fedeltà al fascismo e che - salvo poche eccezioni - restarono allineati al regime anche dopo le leggi razziali; salvo poi, a Liberazione avvenuta, riciclarsi sotto la Repubblica e giudicare i crimini dello
stesso regime di cui avevano fatto parte: e uno degli autori della rivista «Diritto razzista» divenne ministro della Giustizia. Temi complessi e controversi, che tuttavia andrebbero forse posti all'attenzione dei liceali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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