Addio alla sigaretta accesa per accorciare l'attesa del tram. Il sindaco annuncia che molto a breve imporrà il divieto di fumo alle fermate dei bus e in coda ai servizi pubblici. «Il tema smog non si riduce a traffico e caldaie - ha puntualizzato durante l'appuntamento della colazione coi cittadini che ieri ha fatto tappa all'Isola -, entro marzo approveremo in consiglio comunale il Piano Aria e Clima che regolamenterà tanti aspetti, le cause dell'inquinamento sono plurime e dalle analisi fatte anche da esperti esterni al Comune emerge come incidano anche le pizzerie, il fumo delle sigarette, i furgoni a benzina degli ambulanti». Quindi se Beppe Sala fissa al 2030 l'obiettivo di vietare le sigarette all'aperto in tutta la città («è una vision»), anticipa invece che una volta approvato il Piano intende imporre «subito», con un'ordinanza ad hoc, lo stop al fumo alle fermate di bus e tram e in coda ai servizi pubblici, «è giusto che uno non debba subire». Il mese scorso già l'Università Statale e la Bicocca hanno abolito il fumo nei cortili e negli spazi aperti e nei giorni scorsi Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia dell'Istituto dei Tumori di Milano e autore di diversi studi sul tema ha ribadito che una sigaretta «è capace di inquinare dieci volte più di un diesel in termini di particolato. Abbiamo dimostrato che 3 sigarette tenute accese consecutivamente in un box inquinano 15 volte di più che un diesel tenuto acceso nello stesso box. Addirittura, una sigaretta inquina più di un tir». Sempre in tema di lotta allo smog, il sindaco si prende l'impegno di «abbandonare le caldaie a gasolio in tutti gli edifici comunali entro fine mandato, nel 2021 in tutti i casi dovranno essere almeno avviate gare e lavori. Ma in città ci sono ancora 1.300 condomini alimentati a gasolio, 300 addirittura a biomasse, ossia riscaldati con la legna. É il momento di fissare delle scadenze con gli amministratori».
E Sala lancia qualcosa più di una suggestione: «Sognerei che a Milano si passasse da reddito al credito di cittadinanza». Nei giorni scorsi si è sentito con l'amministratore delegato di BancaIntesa Carlo Messina sul piano di investimenti per la sostenibilità ambientale annunciati dall'istituto di credito: «Vorrei sedermi al tavolo e capire se rispetto alle problematiche che ci sono a Milano, come il cambio delle caldaie più inquinanti, le banche siano disponibili a migliorare le condizioni dei prestiti. Abbiamo capito che le caldaie non vengono cambiate dai cittadini perchè gli incentivi del governo in 10 anni sono poco efficaci. A volte sfido mia parte politica: non dobbiamo vergognarci di parlare con le banche, il problema è cosa andiamo a chiedere. Noi non possiamo pagare gli interventi di sostituzione delle caldaie, ma possiamo ripensare con le banche a un sistema di credito per aiutare gli interventi legati all'ambiente. Quei 1.500 condomini devono passare al metano: ma chi lo fa deve essere aiutato».
La crociata contro le sigarette lanciata dal sindaco solleva critiche dalla Lega. Il capogruppo milanese Alessandro Morelli ironizza: «Sala è specialista in armi di distrazione di massa, ogni weekend produce nuove trovate di marketing. Ha sbagliato tutte le politiche ecologiche, da Area C ad Area B, perchè cambi l'aria di Milano forse bisognerebbe cambiare sindaco..». E il commissario del Carroccio in Lombardia, paolo Grimoldi, contesta: «Sala vuol fare una battaglia contro le sigarette per ridurre lo smog a Milano? Sinceramente non so se ridere o piangere.
Vuole rendersi conto che, oltre al riscaldamento di case e attività produttive, il vero problema dello smog arriva dalla A4 perennemente intasata a nord della città e delle tangenziali che circondano i confini? La prima cosa da fare sarebbe la cura del ferro, ossia potenziare rete ferroviaria e metropolitane. Ma Trenitalia fa di tutto per rendere i viaggi dei pendolari verso Milano un calvario quotidiano, così molti prendono l'auto intasando A4 e tangenziali, e i tempi per prolungare la M5 a Monza sono da lumaca».
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