L'Arma lascia la sede della storica «Pastrengo»

Il Comando interregionale dei carabinieri starebbe per traslocare. Motivi di bilancio

Luca Fazzo

Ancora nulla di definitivo, nessuna decisione ufficiale, spiegano gli alti gradi dei carabinieri milanesi. Ma a segnare un percorso quasi obbligato è la dura legge del bilancio. La necessità sempre più stringente di fare quadrare i conti si prepara a fare una vittima illustre: la caserma dei carabinieri di via Marcora, a ridosso di piazza della Repubblica. È una struttura che fa parte a pieno titolo della storia della città: qui il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa comandava la divisione «Pastrengo» e la sezione speciale anticrimine, la punta di diamante dell'Arma nella lotta al terrorismo rosso. La vittoria finale contro le Br e i loro epigoni passò per le stanze blindate di questa palazzina singolare e un po' tetra, dove erano gli uffici sia di Dalla Chiesa che del suo braccio destro, il comandante della sezione, Nicolò Bozzo.

Oggi la palazzina ospita il comando interregionale dei carabinieri, la struttura che ha preso il posto delle Divisioni: un ufficio importante, ma oggi fuori dalla routine diretta della lotta al crimine. Il problema è che lo stabile non appartiene al ministero della Difesa, ma al Comune di Milano, e la sua gestione ha un costo. E quindi è quasi inevitabile che il suo futuro rientri nella partita di spostamenti che attende i carabinieri milanesi quando sarà stata ultimata la più importante operazione edilizia in corso attualmente da parte dell'Arma: la ristrutturazione della «Montebello», la grande caserma affacciata su via Vincenzo Monti, che finora ospita il Nucleo radiomobile e alcuni uffici della Legione, ma anche altre e disparate strutture, in condizioni non sempre all'altezza dei tempi. Per questo sono in corso da tempo lavori complessi e onerosi, che porteranno a una «Montebello» quasi interamente rinnovata e in grado di ospitare altri reparti oggi sparsi per la città.

Già, ma quali? Impensabile, si spiega in ambienti Arma, dismettere la caserma di via Moscova, sede storica del Comando provinciale e del Nucleo investigativo, che più di ogni altra identifica i carabinieri nell'immaginario del milanese medio. Problematico (ma non escluso) sarebbe spostare da via Lamarmora il Battaglione (i carabinieri dell'ordine pubblico) e il Ros.

Così le ipotesi più accreditate dicono che in via Vincenzo Monti potrebbe approdare il comando interregionale, la vecchia «Pastrengo»: con qualche problema per il Comune di Milano, che si troverebbe a dover inventare una nuova destinazione per il vecchio stabile littorio, con il portone ornato di bassorilievi di mitra, maschere antigas e bombe a mano.

E però anche con la necessità di lasciare a futura memoria qualche traccia, nello stabile di via Marcora, del passaggio nei suoi uffici di una generazione di militari che si assunse il compito di rischiare la pelle in prima persona per difendere la democrazia, in un periodo in cui non erano in molti a sentire questo impulso.

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