«Il consiglio voti per l'Italia e non per la città» o meglio «per la città che rappresenta meglio l'Italia». Alla vigilia della delibera di appoggio alla candidatura di Milano ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 che approderà oggi in aula l'assessore allo Sport Roberta Guaineri lancia un appello al Movimento 5 Stelle che potrebbe non bocciare il documento ma certamente astenersi per dare un segnale a favore di Torino, governata dalla sindaca M5S Chiara Appendino. Il grillino Simone Sollazzo ieri in Commissione ha precisato che il Movimento «non vuole demonizzare l'evento in sè stesso ma capire se per la città è una priorità. É fondamentale verificare costi e benefici e come si fa, non è ancora una dichiarazione di voto, rifletteremo fino a domani anche se è difficile scegliere in 48 ore». Ha già almeno sette emendamenti in canna il capogruppo di Milano in Comune Basilio Rizzo, primo dei no Expo e ora «carico» contro i Giochi 2026. «Devo dare il mio via libera sulla fiducia, senza nessun elemento di conoscenza sulla copertura dei costi?». Il capogruppo Pd Filippo Barberis parla di un evento che tra contributo del Comitato olimpico internazionale di 400 milioni ed entrate da biglietti, marchandising, sponsorizzazioni e affitti di spazi (stimati intorno agli 800 milioni) «sarà a costo quasi zero per l'amministrazione». Anzi, assicura Guaineri che «potranno esserci persino dei ricavi per la città». Parole che Rizzo pretende nero su bianco sulla delibera, «presenterò un emendamento per chiederlo».
É comunque tutto un altro film rispetto al caos che si preannuncia oggi a Torino, l'aula parte con quasi 200 emendamenti sul tavolo e una mozione-boomerang dei 5 Stelle che chiede una Commissione d'inchiesta sulle Olimpiadi 2006. A Milano, oltre alla maggioranza, Lega, Milano Popolare e Forza Italia hanno garantito anche ieri in Commissione il voto a favore. L'azzurro Pietro Tatarella avverte però la giunta Sala: «Siete focalizzati solo sullo straordinario, prima Ema poi la riapertura dei Navigli, ora le Olimpiadi, vorremmo che vi concentraste anche sulla gestione ordinaria. E il Piano periferie è ancora fermo».
Guaineri ribadisce che in questa fase di competizione in casa contro Torino e Cortina il pre dossier è ancora molto generico, se sarà scelta Milano si passerà a un piano dettagliato per battere le sfidanti internazionali. Ribadisce che il «PalaGiulia» da 18mila posti nel quartiere Santa Giulia «era già previsto nei piani urbanistici, non per il ghiaccio, e sarà realizzato comunque» mentre serviranno (altri) lavori per adeguare il Palalido all'hockey sul ghiaccio. E precisa che non sarà per forza a Porta Romana il villaggio olimpico per i 1.800 atleti che poi diventerebbe un campus universitario: «Abbiamo lasciato aperta ogni ipotesi sugli ex scali». Chissà che non ritorni in ballo Farini. Puntualizza che non ci sarà consumo di suolo e l'indotto dell'evento viene stimato in 5 miliardi.
E ieri l'ex sindaco Letizia Moratti, regista di Expo 21015, ha sostenuto che «Milano ha tutte le caratteristiche per ospitare i Giochi, con Expo ha dimostrato di saper organizzare un grande evento e ha la possibilità di avere relazioni internazionali importanti».
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