L'effetto concessioni su Comune e Regione

La società A2a gestisce l'idroelettrico in Valtellina Sulla partita Serravalle in ballo anche il Pirellone

Alberto Giannoni

Nazionalizzare o «rivedere». Sulle autostrade ma anche sulle dighe. E così la partita delle concessioni, apertasi dopo la tragedia del ponte Morandi, potrebbe avere un impatto anche su Milano. Dopo Genova, dentro la maggioranza di governo si è cominciato a discutere su possibili interventi in materia. Nazionalizzare? Ridiscutere? In ballo ci sono realtà economiche importanti, come le concessioni idroelettriche della Valtellina in capo ad A2a (in parte in regime di proroga, in parte in scadenza nel 2029) o le strade gestite da Milano-Serravalle, concessionaria fino al 2028 della A7 da Milano a Serravalle Scrivia e delle tangenziali di Milano e Pavia.

A2a è una grande «multiutility» controllata dai Comuni di Brescia e di Milano (25% ciascuno). La Milano-Serravalle spa vede fra gli azionisti al 52,9% Asam, società oggi in liquidazione interamente in mano alla Regione, ma anche lo stesso Comune (benché formalmente «cessato», detiene un altro 18,6% delle quote fino alla soluzione della querelle sul loro valore).

In un'intervista al Corriere della Sera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha parlato a fondo della questione e delle intenzioni del Governo su una revisione della materia-concessioni. «In Valtellina le concessioni idroelettriche sono scadute - ha detto il leghista - . L'idea del pubblico non è indecente. Noi - ha proseguito - vorremo che ci fosse un ritorno alle popolazioni di quei territori che hanno fornito risorse e acqua. Ma non c'è una decisione: bisogna discutere. Senza escludere nemmeno una gestione diretta».

Questa discussione, e la successiva eventuale decisione, avranno un impatto su Milano. E nel gruppo di Forza Italia ne sono così persuasi da preannunciare che alla ripresa dell'attività consiliare chiederanno una «verifica su A2a e Serravalle, per capire - spiega il capogruppo azzurro Fabrizio De Pasquale - quale sarebbe l'effetto di queste misure sul Comune». De Pasquale paventa un «depauperamento molto forte», con «conseguenze sui risparmiatori ma anche sull'occupazione e sui servizi erogati a Milano, in tema di energia e ambiente».

Il capogruppo azzurro fa fede anche alla tradizione liberale del suo partito: «Questa politica di nazionalizzazioni che viene proposta dal governo - dichiara - porta delle conseguenze a cui non si è pensato, nei confronti di società che appartengono a Regioni o enti locali». Insomma per Forza Italia, «dopo il danno fatto con le Olimpiadi, il governo a trazione grillina porterebbe un danno depauperando la principale società partecipata di Milano». «Prima di avventurarsi in improvvide decisioni - avverte - sarà opportuno pensarci».

Molto cauta la linea del governatore lombardo Attilio Fontana, che pur aprendo a un «riequilibrio», ha definito «lontana mille miglia» dalla sua cultura la nazionalizzazione delle autostrade. «Fontana è molto lucido - commenta De Pasquale - e non ritiene che lo Stato funzioni meglio». Quanto al settore energia, c'è un aspetto ulteriore. «Certe politiche o si fanno in tutta Europa o è un problema - sostiene De Pasquale - perché gli altri colossi ricevono concessioni perpetue o senza gara.

In ambito energetico è proverbiale il nazionalismo francese, ma si compete anche con colossi di altra nazionalità. Quindi gli indennizzi al territorio vanno ben, ma annunciare provvedimenti che possono essere critici o traumatici per i servizi, è un altro discorso».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica